di Italo Calvino
Riassunto:
Il libro è costruito intorno agli incipit, frasi iniziali di dieci romanzi diversi. In essi s’imbattono un Lettore e una Lettrice (Ludmilla), che stanno cercando, ma invano, di ritrovare il vero inizio di un libro da loro separatamente acquistato: esso si era rivelato difettoso (per un errore di rilegatura, le pagine si ripetono sempre uguali) quando ormai si stavano appassionando alla storia. Il tentativo di cambiare la copia non serve a nulla: infatti la casa editrice ha confuso l’ultimo romanzo di Calvino con quello di uno scrittore polacco, di cui il Lettore comincia a leggere l’inizio: <<fuori dall’abitato di Malbork…>>.
Il lettore non si rassegna. Si reca in università, dove un professore di cimmerio, misteriosa lingua morta, gli sottopone un altro incipit: Sporgendosi dalla costa ascesa (capitolo 3). Quindi il Lettore partecipa a un gruppo di studio sul romanzo rivoluzionario Senza temere il vento e la vertigine (capitolo 4). La catena dei tentativi e degli equivoci continua, senza che il Lettore possa concludere neppure uno dei romanzi che comincia a leggere. Nel corso delle sue ricerche s’imbatte nello scrittore di best sellers Silas Flannery (autore, pare di no o due romanzi cominciati), che ha smarrito la vena creativa e la fiducia nello scrivere. Flannery è innamorato della Lettrice, che lo ha invece respinto. S’imbatte anche nel falsario Ermes Marana, il cui scopo è dimostrare che dietro la pagina scritta c’è il nulla, il mondo esiste solo come artificio, finzione, malinteso, menzogna. Alla fine della sua odissea libraria, il Lettore approda in una grande biblioteca, in cui cerca ancora inutilmente i dieci libri. Infine decide di sposare Ludmilla; i due vivranno felici e contenti e leggendo tantissimo.
Il capitolo 1 e tutti i capitoli dispari di Se una notte d’inverno un viaggiatore narrano (in seconda persona) come si comporta il Lettore che vuole leggere il seguito della storia. I capitoli pari, invece, sono capitoli iniziali dei libri che il lettore cerca di leggere: si tratta di dieci inizi diversi di sempre nuovi romanzi, che restano ogni volta interrotti. Essi si possono considerare anche come altrettanti (brevi) racconti compiuti. I loro titoli sono segmenti di frasi (endecasillabi i primi cinque) che, letti di seguito e con l’aggiunta di un undicesimo (titolo di un romanzo possibile ma inesistente, annunciato in un raccontino nel capitolo 11), formano tutti insieme un inizio di romanzo, di andamento poetico: Se una notte d’inverno un viaggiatore, fuori dall’abitato d Malbork, sporgendosi dalla costa scoscesa, senza temere il vento e la vertigine, guarda in basso dove l’ombra si addensa, in una rete di linee ch s’allacciano, in una rete di linee che s’intersecano, sul tappeto di foglie illuminate dalla luna, intorno a una fossa vuota, quale storia laggiù attende la fine, chiede, ansioso di ascoltare un racconto.
Analisi del testo
Uscito nel 1979, il romanzo restituì a Calvino il successo editoriale e l’apprezzamento del grande pubblico, un po’ disorientato dai racconti degli ultimi anni. Eppure la materia narrativa di Se una notte d’inverno un viaggiatore non era affatto popolare: l’autore si cimenta infatti in un’operazione assai ambiziosa, quella di trasformare in romanzo le teorie sul romanzo.
Il tema centrale dell’opera è il significato della lettura e le sue conseguenze, così riassumibili.
Anzitutto Calvino si rivolge direttamente con il tu a chi sta leggendo protagonista dell’opera è dunque il lettore stesso.
Inoltre afferma il valore del piacere della lettura, raccontando la frustrazione che ci coglie quando una narrazione viene forzatamente interrotta.
In terzo luogo, Calvino ritiene che leggere un testo porti a un accrescimento del significato originario del testo: nel processo individuale della lettura, la realtà stessa del libro muta, l’opera letta non resta mai identica a sé.
Infine poiché all’esistenza di un racconto contribuiscono le letture dei singoli lettori, mai prevedibili o predefiniti, la narrazione si ripropone in modi, almeno in parte, sempre diversi.
Riassunto:
Il libro è costruito intorno agli incipit, frasi iniziali di dieci romanzi diversi. In essi s’imbattono un Lettore e una Lettrice (Ludmilla), che stanno cercando, ma invano, di ritrovare il vero inizio di un libro da loro separatamente acquistato: esso si era rivelato difettoso (per un errore di rilegatura, le pagine si ripetono sempre uguali) quando ormai si stavano appassionando alla storia. Il tentativo di cambiare la copia non serve a nulla: infatti la casa editrice ha confuso l’ultimo romanzo di Calvino con quello di uno scrittore polacco, di cui il Lettore comincia a leggere l’inizio: <<fuori dall’abitato di Malbork…>>.
Il lettore non si rassegna. Si reca in università, dove un professore di cimmerio, misteriosa lingua morta, gli sottopone un altro incipit: Sporgendosi dalla costa ascesa (capitolo 3). Quindi il Lettore partecipa a un gruppo di studio sul romanzo rivoluzionario Senza temere il vento e la vertigine (capitolo 4). La catena dei tentativi e degli equivoci continua, senza che il Lettore possa concludere neppure uno dei romanzi che comincia a leggere. Nel corso delle sue ricerche s’imbatte nello scrittore di best sellers Silas Flannery (autore, pare di no o due romanzi cominciati), che ha smarrito la vena creativa e la fiducia nello scrivere. Flannery è innamorato della Lettrice, che lo ha invece respinto. S’imbatte anche nel falsario Ermes Marana, il cui scopo è dimostrare che dietro la pagina scritta c’è il nulla, il mondo esiste solo come artificio, finzione, malinteso, menzogna. Alla fine della sua odissea libraria, il Lettore approda in una grande biblioteca, in cui cerca ancora inutilmente i dieci libri. Infine decide di sposare Ludmilla; i due vivranno felici e contenti e leggendo tantissimo.
Il capitolo 1 e tutti i capitoli dispari di Se una notte d’inverno un viaggiatore narrano (in seconda persona) come si comporta il Lettore che vuole leggere il seguito della storia. I capitoli pari, invece, sono capitoli iniziali dei libri che il lettore cerca di leggere: si tratta di dieci inizi diversi di sempre nuovi romanzi, che restano ogni volta interrotti. Essi si possono considerare anche come altrettanti (brevi) racconti compiuti. I loro titoli sono segmenti di frasi (endecasillabi i primi cinque) che, letti di seguito e con l’aggiunta di un undicesimo (titolo di un romanzo possibile ma inesistente, annunciato in un raccontino nel capitolo 11), formano tutti insieme un inizio di romanzo, di andamento poetico: Se una notte d’inverno un viaggiatore, fuori dall’abitato d Malbork, sporgendosi dalla costa scoscesa, senza temere il vento e la vertigine, guarda in basso dove l’ombra si addensa, in una rete di linee ch s’allacciano, in una rete di linee che s’intersecano, sul tappeto di foglie illuminate dalla luna, intorno a una fossa vuota, quale storia laggiù attende la fine, chiede, ansioso di ascoltare un racconto.
Analisi del testo
Uscito nel 1979, il romanzo restituì a Calvino il successo editoriale e l’apprezzamento del grande pubblico, un po’ disorientato dai racconti degli ultimi anni. Eppure la materia narrativa di Se una notte d’inverno un viaggiatore non era affatto popolare: l’autore si cimenta infatti in un’operazione assai ambiziosa, quella di trasformare in romanzo le teorie sul romanzo.
Il tema centrale dell’opera è il significato della lettura e le sue conseguenze, così riassumibili.
Anzitutto Calvino si rivolge direttamente con il tu a chi sta leggendo protagonista dell’opera è dunque il lettore stesso.
Inoltre afferma il valore del piacere della lettura, raccontando la frustrazione che ci coglie quando una narrazione viene forzatamente interrotta.
In terzo luogo, Calvino ritiene che leggere un testo porti a un accrescimento del significato originario del testo: nel processo individuale della lettura, la realtà stessa del libro muta, l’opera letta non resta mai identica a sé.
Infine poiché all’esistenza di un racconto contribuiscono le letture dei singoli lettori, mai prevedibili o predefiniti, la narrazione si ripropone in modi, almeno in parte, sempre diversi.