Luogo: Parigi, Genova.
Tempo: La vicenda narrata ha una durata di circa sei anni.
Personaggi: Bernabò Lomellin da Genova è un mercatante molto onesto e per lui la parola data in un patto è da rispettare a tutti i costi. Donna Zinevra "bella del corpo e giovane ancora assai e destra ed atante della persona" è la moglie di Bernabò e, alla conclusione della novella, si potrà affermare che lei è molto fedele al proprio marito. Ambruogiuolo da Piagenza è uno dei tanti amici mercatante di Bernabò, ma tra questi si distingue per la sua capacità di imbrogliare la gente in modo facilissimo, infatti risulta essere a ingannatore" della vicenda. Sicuran da Filano è la stessa Zinevra che a causa di un incidente dovrà travestirsi da uomo alle dipendenze di un marinaio.
Antefatto: Bernabò con i suoi amici mercatanti vanno a Parigi, e intanto "motteggiando cominciò alcuno a dire" che le proprie mogli lontane da loro in quel momento, non avrebbero perso tempo a tradirli con altri uomini. Detto questo, "Bernabò Lomellin da Genova, disse il contrario, affermando sé di spezial grazia da Dio avere una donna per moglie la più compiuta di tutte vertù che donna o ancora cavaliere, in gran parte, o donzello dée avee, che forse in Italia ne fosse un'altra" e per tale motivo Ambruogiuolo cercò di convincere Bernabò che Zinevra "di carne e d'ossa come son l'altre" non può essere fedele al cento per cento, e quindi afferma che lui sarebbe in grado di conquistare il suo cuore. Da questo nasce una scommessa nella quale Bernabò si gioca cinquemila fiorini d'oro, contro i mille del suo amico.
Modificazione: Ambruogiuolo incontrò una "povera femina" che essendo amica di Zinevra entrava spesso in casa sua e facendosi nascondere in una cassa, riuscì a farsi portare dentro l'abitazione, dove spiò la moglie dell'amico, e rubò degli oggetti appartenenti alla donna per provare a Bernabò che lei in cambio del suo amore glieli concesse.
Nodo narrativo: Bernabò quando Ambruogiuolo gli fece vedere gli oggetti rubati alla moglie, e fattoli passare per doni regalatogli spontaneamente da Zinevra, andò su tutte le furie e ordinò a un suo parente di ucciderla.
Scioglimento: Zinevra riesce a convincere il parente mandato da suo marito ad ucciderla, di lasciarla libera e travestita da uomo fece il marinaio su una nave.
Conclusione: Zinevra riesce a discolparsi e torna a vivere con Bernabò. Ambruogiuolo "che legato fu al palo ed unto di méle, con sua grandissima angoscia dalle mosche e dalle vespe e da' tafani, de' quali quel paese é copioso molto, fu non solamente ucciso, ma in fino all'ossa divorato; le quali, bianche rimase ed a' nervi appiccate, poi lungo tempo, senza essere mosse, della sua malvagità fecero a chiunque le vide testimonianza".
Commento: Come diceva all'inizio della novella Filomena, "lo 'ngannatore rimane ai piè dello 'ngannato" e questo alla fine del racconto avverrà; ciò significa che chi cerca di far del male agli altri, prima o poi cadrà nei suoi stessi tranelli e senza rendersene conto il male fatto agli altri lo colpirà in maggior misura.
Tempo: La vicenda narrata ha una durata di circa sei anni.
Personaggi: Bernabò Lomellin da Genova è un mercatante molto onesto e per lui la parola data in un patto è da rispettare a tutti i costi. Donna Zinevra "bella del corpo e giovane ancora assai e destra ed atante della persona" è la moglie di Bernabò e, alla conclusione della novella, si potrà affermare che lei è molto fedele al proprio marito. Ambruogiuolo da Piagenza è uno dei tanti amici mercatante di Bernabò, ma tra questi si distingue per la sua capacità di imbrogliare la gente in modo facilissimo, infatti risulta essere a ingannatore" della vicenda. Sicuran da Filano è la stessa Zinevra che a causa di un incidente dovrà travestirsi da uomo alle dipendenze di un marinaio.
Antefatto: Bernabò con i suoi amici mercatanti vanno a Parigi, e intanto "motteggiando cominciò alcuno a dire" che le proprie mogli lontane da loro in quel momento, non avrebbero perso tempo a tradirli con altri uomini. Detto questo, "Bernabò Lomellin da Genova, disse il contrario, affermando sé di spezial grazia da Dio avere una donna per moglie la più compiuta di tutte vertù che donna o ancora cavaliere, in gran parte, o donzello dée avee, che forse in Italia ne fosse un'altra" e per tale motivo Ambruogiuolo cercò di convincere Bernabò che Zinevra "di carne e d'ossa come son l'altre" non può essere fedele al cento per cento, e quindi afferma che lui sarebbe in grado di conquistare il suo cuore. Da questo nasce una scommessa nella quale Bernabò si gioca cinquemila fiorini d'oro, contro i mille del suo amico.
Modificazione: Ambruogiuolo incontrò una "povera femina" che essendo amica di Zinevra entrava spesso in casa sua e facendosi nascondere in una cassa, riuscì a farsi portare dentro l'abitazione, dove spiò la moglie dell'amico, e rubò degli oggetti appartenenti alla donna per provare a Bernabò che lei in cambio del suo amore glieli concesse.
Nodo narrativo: Bernabò quando Ambruogiuolo gli fece vedere gli oggetti rubati alla moglie, e fattoli passare per doni regalatogli spontaneamente da Zinevra, andò su tutte le furie e ordinò a un suo parente di ucciderla.
Scioglimento: Zinevra riesce a convincere il parente mandato da suo marito ad ucciderla, di lasciarla libera e travestita da uomo fece il marinaio su una nave.
Conclusione: Zinevra riesce a discolparsi e torna a vivere con Bernabò. Ambruogiuolo "che legato fu al palo ed unto di méle, con sua grandissima angoscia dalle mosche e dalle vespe e da' tafani, de' quali quel paese é copioso molto, fu non solamente ucciso, ma in fino all'ossa divorato; le quali, bianche rimase ed a' nervi appiccate, poi lungo tempo, senza essere mosse, della sua malvagità fecero a chiunque le vide testimonianza".
Commento: Come diceva all'inizio della novella Filomena, "lo 'ngannatore rimane ai piè dello 'ngannato" e questo alla fine del racconto avverrà; ciò significa che chi cerca di far del male agli altri, prima o poi cadrà nei suoi stessi tranelli e senza rendersene conto il male fatto agli altri lo colpirà in maggior misura.