L'espressione "guerra fredda" indica lo stato di tensione internazionale fra i due blocchi dal secondo dopoguerra agli anni Novanta del XX secolo e sta a significare un particolare equilibrio pacifico sostenuto dalla paura di un conflitto combattuto con armi talmente potenti, quelle atomiche, da determinare la distruzione del pianeta. La guerra, non potendo essere nucleare, pena l'annientamento dell'umanità intera, divenne fredda, fatta cioé di provocazioni, minacce, competizioni nella corsa agli armamenti.
Tra i Paesi appartenenti ai due blocchi contrapposti si creò un clima di profonda ostilità: ogni iniziativa di una potenza era vissuta dall'altra come una sfida, che provocava una risposta immediata e diretta. Le due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, cercarono di estendere il loro controllo, sebbene in forme e gradi diversi, a intere aree del pianeta, instaurando in molti Paesi dei regimi politici a loro favorevoli. Molti dei fermenti che si erano manifestati dopo la guerra in campo politico, economico e culturale furono subordinati, quando non soffocati o ingabbiati in modo dogmatico, alle esigenze delle contrapposte ideologie.
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