di Ugo Foscolo
Figure retoriche:
Sotto l'ombra dei cipressi e dentro le tombe, confortate (aggettivo pieno di affetto) dal pianto dei vivi, forse la morte è meno crudele? (Inizia con una domanda retorica , con negazione, secondo la sua concezione materialistica e illuministica; cioè le tombe non servono a niente.) Quando ormai il sole non illuminerà più il mondo e quando ormai il futuro (le ore che danzano sono un concetto elegante, classico) non ci sarà più per me, ne io ascolterò più la tua triste poesia o amico (Ippolito Pindemonte, al quale è dedicato il Carme e che scrisse un poemetto sui cimiteri), nè ormai mi ispirerà la poesia pura (perchè per Foscolo la poesia doveva essere libera dalle servitù dei potenti) che è stata d'aiuto alla mia vita tormentata,
WW 14-22: per me, morto, che sollievo sarà una tomba, una lapide che distingua le mie ossa dalle tante sparse dovunque? (concezione materialistica, negativa). Purtroppo è vero! O Pindemonte! Anche la speranza, che è l'ultima a morire, fugge la tomba e tutto muore; la dimenticanza trascina tutto nel suo buio e una forza continua tormenta tutto ed il tempo cambia l'uomo, i cadaveri e tutto ciò che rimane della terra e del cielo. (concezione materialistica).
Ho trovato delle metominie ai versi 1,14(urne e sasso).Poi due latinismi ai vv. 16 e 39(speme e arbore).
verso 67 frondi fremendo (allitterazione) , verso 72 ombre (metonimia), verso 116 perenne....perenne (posizione chiastica), lverso 163 lieta dall'aer tuo veste la luna (metafora), verso 176 a quel dolce labbro (metonimia), verso 224 alla poppa (sineddoche)verso 240 taqlami (metonimia), verso 255-258 e 254 ivi...ivi...ivi.. (anafora).