Alla nuova luna è una poesia scritta nel 1958 da Salvatore Quasimodo che è contenuta nella raccolta La terra impareggiabile (1958), nella sezione "Domande e risposte".
Alla nuova luna di Salvatore Quasimodo
In questa pagina trovate tutto ciò che riguarda la poesia Alla nuova luna di Salvatore Quasimodo: testo, parafrasi, analisi del testo, figure retoriche e commento.Titolo | Alla nuova luna |
Autore | Salvatore Quasimodo |
Genere | Poesia |
Raccolta | La terra impareggiabile |
Corrente letteraria | Ermetismo |
Data | 1958 |
Temi trattati | il satellite Sputnik e il tentativo dell'uomo di emulare il potere di Dio |
Frase celebre | «Dopo miliardi di anni l'uomo ... mise altri luminari uguali a quelli che giravano dalla creazione del mondo» |
Testo
In principio Dio creò il cielo
e la terra, poi nel suo giorno
esatto mise i luminari in cielo
e al settimo giorno si riposò.
Dopo miliardi di anni l'uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica,
senza timore, nel cielo sereno
d'una notte d'ottobre,
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen.
Parafrasi
Per prima cosa Dio creò il cielo e la terra
e poi nel giorno stabilito
mise le stelle nel cielo
e al settimo giorno si riposò.
Dopo tantissimo tempo l'uomo,
creato a immagine e somiglianza di Dio,
lavorando con grande dedizione e senza pause,
in una notte serena d'ottobre,
pose nel cielo con la sua capacità laica e senza alcun timore
tante altre luci simili alle stelle
che giravano dalla creazione del mondo. Amen
Analisi del testo
La poesia può essere divisa in due parti, la prima parte (vv. 1-4) dove l'uomo è assente, la seconda parte (vv. 5-13) che inizia con Dio che crea l'uomo a sua immagine e somiglianza e termina con le creazioni dell'uomo (satellite artificiale).La poesia ha inizio con un riferimento biblico, infatti riprende il libro della Genesi, nel quale troviamo scritto che Dio creò le stelle che qui sono chiamate "luminari" (tale termine viene ripetuto in entrambe le parti della poesia proprio per sottolineare il parallelismo tra la creazione di Dio e la creazione dell'uomo). Dopo aver posizionato i "luminari", Dio si riposò.
Successivamente Dio creò l'uomo e questi volendone emulare la sua potenza ha continuato a lavorare senza un attimo di tregua e per millenni (a differenza di Dio che si era riposato) per arrivare a creare anche lui ciò che Dio aveva creato.
L'intelligenza dell'uomo è definita "laica", perché si estranea da ogni pensiero religioso, cioè non si lascia condizionare dalla religione.
All'interno del testo è riportata la data "notte d'ottobre" per fare riferimento al lancio del primo Sputnik.
Il termine "Amen" posto alla fine della poesia, subito dopo la fine di una frase e senza andare a capo, potrebbe avere un duplice significato. Il primo significato è quello della formula conclusiva per preghiere e inni, e quindi ciò lascia pensare che il poeta chiuda la lirica usando lo stesso tono religioso con cui l'aveva iniziata. Il secondo significato potrebbe essere metaforico, ovvero l'autore è scettico su questo progresso tecnologico e scrive "amen", ma con il significato di "pazienza".
Figure retoriche
Di seguito trovate tutte le figure retoriche presenti nella poesia Alla nuova luna di Salvatore Quasimodo.- Enjambement = "il cielo / e la terra" (vv. 1-2); "con la sua / intelligenza laica" (vv. 7-8); "giorno / esatto" (vv. 2-3).
- Endiadi = "a sua immagine e somiglianza" (v. 6).
- Anafora = "senza" (v.7 - v.9)
- Metafora = "altri luminari" (v. 11). Dal momento che l'uomo non ha messo le stelle in cielo.
- Arcaismo = "luminari" (v.3 - v.11). Inteso come la luce delle stelle.
Commento
Quasimodo definisce l'avventura dell'uomo nello spazio come una sorta di sfida che l'uomo sta facendo al Creatore, cioè che l'intelligenza umana ha raggiunto livelli così elevati che sembra quasi sia in grado di poter emulare il potere di Dio replicando cose che ci sono sempre state ancor prima dell'arrivo dell'uomo, come il sole, la luna, le stelle. Il testo della poesia è un chiaro riferimento al 4 ottobre 1957, data in cui l'Unione Sovietica lanciò il primo Sputnik, cioè il primo satellite artificiale ad essere stato mandato in orbita intorno alla Terra. La missione ebbe successo e dette il via alla corsa allo spazio nel contesto della guerra fredda.La poesia è di tipo ironico e riflessiva, ha come principale significato quello di far riflettere l'uomo che cerca di scoprire cose impossibili (ad esempio lo spazio) invece di cimentarsi a risolvere problemi nel mondo in cui viviamo (come la fame nel mondo).
Infine, a titolo di curiosità, vi facciamo presente che questa poesia è stata scelta per la prima proposta della tipologia A, l'analisi del testo della prima prova della Maturità 2023.