I linguaggi ad alto livello (o evoluti) sono concepiti per facilitare il dialogo con l’operatore, facendo uso di istruzioni più complesse e potenti, e identificare da sigle tratte in genere dalla lingua parlata. Nel seguito della trattazione si accennerà ai seguenti linguaggi:
I linguaggi di alto livello sono molto simili ai linguaggi naturali. Ciò consente una migliore stesura del programma, una più agevole leggibilità da parte di altri programmatori, e rende più semplice la ricerca degli errori. Tali linguaggi mantengono la loro validità in generale, svincolando quindi il programmatore dalle rigidezze dovute al particolare processore usato. Viene comunque in genere mantenuta la possibilità, quando necessario, di inserire nel corpo del programma un richiamo a parti scritte in linguaggio Assembly.
Linguaggio: Basic
Il Basic è uno dei primi e più semplici linguaggi di programmazione; nonostante il suo uso sia ridotto, mantiene tuttavia una sua validità soprattutto per i principianti. Nelle sue prime versioni le righe di istruzioni venivano numerate, consentendo così di riferirsi ad esse come indirizzo di destinazione per altre istruzioni. Ciò tuttavia complicava notevolmente la comprensione del programma. La produzione del risultato veniva inoltre rallentata dall’utilizzo di un traduttore di tipo interprete, in cui le istruzioni vengono ritradotte ogni volte che vengono incontrate.
Le versioni più recenti hanno superato il problema permettendo il ricorso alla tecnica della programmazione strutturata e alla compilazione. Permane la possibilità di far uso di variabili senza una loro dichiarazione preventiva, caratteristica che semplifica l’uso del linguaggio ma non ne permette una gestione ottimizzata.
Linguaggio: Pascal
Il linguaggio di programmazione Pascal è uno dei più diffusi, anche se principalmente nell’ambiente didattico, per alcune sue peculiarità, quali la facilità d’uso e la potenza di elaborazione. La sua strutturazione permette di redigere programmi chiari e lineari, interpretabili senza troppe difficoltà anche da chi non ne è l’autore, evitando i fastidiosi salti nella sequenza di esecuzione del lavoro che erano caratteristici dei linguaggi precedenti. Il ricorso a istruzioni costituite da espressioni compiute della lingua inglese, e non a semplici sigle o abbreviazioni come accade sovente per altri linguaggi, facilita inoltre la stesura del programma a chi vi accede per la prima volta.
Nella versione denominata TurboPascal, assunta nel campo a standard di riferimento, è inoltre particolarmente curata la possibilità di creare immagini grafiche interattive. Anch’esso prevede la programmazione ad oggetti, e possiede pratici strumenti di debug che consentono di ripercorrere passo passo il programma alla ricerca degli errori logici. Il Turbo Pascal è uno dei primi linguaggi ad aver adottato l’ambiente integrato di sviluppo (IDE), che consiste in pratica in un’unica finestra in cui è possibile visualizzare del programma, la sua correzione e il risultato dell’esecuzione.
Linguaggio: Java
Nonostante la fama acquisita nell’ambiente Internet da una sua versione omonima, il linguaggio Java è un vero e proprio strumento di programmazione. L’aspetto di un programma redatto in Java ricorda molto quello di un programma scritto in C++.
Numerose sono però le differenze dai linguaggi tradizionali. Si ricorda ad esempio che il Basic originario era interpretato, ossia tradotto riga per riga, mentre il C è un linguaggio compilato, ossia tradotto in un colpo solo mediante la creazione di un codice in linguaggio macchina. Java usa una singolare strada intermedia: un programma compilatore produce un codice intermedio, indipendente dal sistema operativo e dall’hardware. Tale codice viene quindi successivamente interpretato per essere eseguito negli ambienti di destinazione.
Particolare è inoltre la gestione della memoria, indirizzabile manualmente e rimovibile automaticamente. Ciò rende superflui gli strumenti detti puntatori, tipici del C, destinati a tale compito.
Linguaggio C
Il linguaggio di programmazione C, pur presentando le caratteristiche dei linguaggi ad alto livello, permette al programmatore una buona interazione con la CPU. La programmazione in C arriva quindi a sostituirsi alla programmazione in Assembly, consentendo inoltre di inserire nel corpo del programma frammenti scritti in linguaggio a basso livello.
Una sua evoluzione è il C++, che permette una maggiore flessibilità nella definizione dei tipi di dati. La sua caratteristica saliente è la possibilità di realizzare una programmazione orientata agli oggetti (OOP). Particolare importanza assume nel linguaggio C l’uso di puntatori, particolari strumenti software che hanno il compito di destinare parte della memoria disponibile ai vari oggetti.
Il linguaggio C, grazie alla sua versatilità e alle sue potenzialità, è diffusamente utilizzato anche per la stesura dei principali programmi applicativi e per la realizzazione degli stessi sistemi operativi.
- Basic;
- C;
- Java;
- Pascal;
- Visual Basic;
- HTML;
- VBScript;
- JavaScript;
- XML.
I linguaggi di alto livello sono molto simili ai linguaggi naturali. Ciò consente una migliore stesura del programma, una più agevole leggibilità da parte di altri programmatori, e rende più semplice la ricerca degli errori. Tali linguaggi mantengono la loro validità in generale, svincolando quindi il programmatore dalle rigidezze dovute al particolare processore usato. Viene comunque in genere mantenuta la possibilità, quando necessario, di inserire nel corpo del programma un richiamo a parti scritte in linguaggio Assembly.
Linguaggio: Basic
Il Basic è uno dei primi e più semplici linguaggi di programmazione; nonostante il suo uso sia ridotto, mantiene tuttavia una sua validità soprattutto per i principianti. Nelle sue prime versioni le righe di istruzioni venivano numerate, consentendo così di riferirsi ad esse come indirizzo di destinazione per altre istruzioni. Ciò tuttavia complicava notevolmente la comprensione del programma. La produzione del risultato veniva inoltre rallentata dall’utilizzo di un traduttore di tipo interprete, in cui le istruzioni vengono ritradotte ogni volte che vengono incontrate.
Le versioni più recenti hanno superato il problema permettendo il ricorso alla tecnica della programmazione strutturata e alla compilazione. Permane la possibilità di far uso di variabili senza una loro dichiarazione preventiva, caratteristica che semplifica l’uso del linguaggio ma non ne permette una gestione ottimizzata.
Linguaggio: Pascal
Il linguaggio di programmazione Pascal è uno dei più diffusi, anche se principalmente nell’ambiente didattico, per alcune sue peculiarità, quali la facilità d’uso e la potenza di elaborazione. La sua strutturazione permette di redigere programmi chiari e lineari, interpretabili senza troppe difficoltà anche da chi non ne è l’autore, evitando i fastidiosi salti nella sequenza di esecuzione del lavoro che erano caratteristici dei linguaggi precedenti. Il ricorso a istruzioni costituite da espressioni compiute della lingua inglese, e non a semplici sigle o abbreviazioni come accade sovente per altri linguaggi, facilita inoltre la stesura del programma a chi vi accede per la prima volta.
Nella versione denominata TurboPascal, assunta nel campo a standard di riferimento, è inoltre particolarmente curata la possibilità di creare immagini grafiche interattive. Anch’esso prevede la programmazione ad oggetti, e possiede pratici strumenti di debug che consentono di ripercorrere passo passo il programma alla ricerca degli errori logici. Il Turbo Pascal è uno dei primi linguaggi ad aver adottato l’ambiente integrato di sviluppo (IDE), che consiste in pratica in un’unica finestra in cui è possibile visualizzare del programma, la sua correzione e il risultato dell’esecuzione.
Linguaggio: Java
Nonostante la fama acquisita nell’ambiente Internet da una sua versione omonima, il linguaggio Java è un vero e proprio strumento di programmazione. L’aspetto di un programma redatto in Java ricorda molto quello di un programma scritto in C++.
Numerose sono però le differenze dai linguaggi tradizionali. Si ricorda ad esempio che il Basic originario era interpretato, ossia tradotto riga per riga, mentre il C è un linguaggio compilato, ossia tradotto in un colpo solo mediante la creazione di un codice in linguaggio macchina. Java usa una singolare strada intermedia: un programma compilatore produce un codice intermedio, indipendente dal sistema operativo e dall’hardware. Tale codice viene quindi successivamente interpretato per essere eseguito negli ambienti di destinazione.
Particolare è inoltre la gestione della memoria, indirizzabile manualmente e rimovibile automaticamente. Ciò rende superflui gli strumenti detti puntatori, tipici del C, destinati a tale compito.
Linguaggio C
Il linguaggio di programmazione C, pur presentando le caratteristiche dei linguaggi ad alto livello, permette al programmatore una buona interazione con la CPU. La programmazione in C arriva quindi a sostituirsi alla programmazione in Assembly, consentendo inoltre di inserire nel corpo del programma frammenti scritti in linguaggio a basso livello.
Una sua evoluzione è il C++, che permette una maggiore flessibilità nella definizione dei tipi di dati. La sua caratteristica saliente è la possibilità di realizzare una programmazione orientata agli oggetti (OOP). Particolare importanza assume nel linguaggio C l’uso di puntatori, particolari strumenti software che hanno il compito di destinare parte della memoria disponibile ai vari oggetti.
Il linguaggio C, grazie alla sua versatilità e alle sue potenzialità, è diffusamente utilizzato anche per la stesura dei principali programmi applicativi e per la realizzazione degli stessi sistemi operativi.