Il romanzo è introdotto da questa Prefazione, datata dall’autore 19 gennaio 1881. Verga la scrisse, dunque, quando aveva ormai concluso la stesura del romanzo, come accompagnamento all’imminente pubblicazione in volume presso Treves.
Il romanzo viene inserito entro una più generale struttura, quella del ciclo dei Vinti.
Temi: il desiderio di stare meglio e le sue tragiche conseguenze, la comunanza di tutte le classi sociali tanto nella lotta per la vita quanto nella sconfitta, l’analisi di tale fenomeno a partire dal livello sociale più basso, perché meno complicato, il progetto di un ciclo romanzesco.
Spiegazione
L’umanità, nel suo assieme, parrebbe progredire verso forme d’esistenza sempre migliori; ma a ben guardare non è così. La fiumara del progresso, infatti, avanza con la forza di un potere che assorbe tutto e tutti, per poi lasciare ogni cosa e ogni individuo ai margini, dopo esserne servito. Il mondo si popola così di creature sconfitte, di vinti. A essere sommersi sono soprattutto i deboli che restano per via, i fiacchi che si lasciano sorpassare dall’onda per finire più presto, i vinti che levano le braccia disperate. Appunto a costoro, ai vinti della società urbana, si rivolgerà l’attenzione dello scrittore.
I protagonisti del mondo descritte da Verga sono dunque colore che, per la bramosia (individuale e collettiva) di ottenere sempre il nuovo e il meglio, rimangono travolti dai loro stessi desideri. C’è dunque una contraddizione insanabile nel progresso complessivo dell’umanità: esso è frutto dell’ambizione dei singoli, i quali finiscono però schiacciati dalla loro stessa ricerca del meglio. Tutti sono tormentati (travagliati) da questa tensione a stare meglio, che facciano parte dei ceti sociali più poveri o di quelli più elevati.
Analisi del testo
La Prefazione ai Malavoglia non costituisce soltanto a presentazione del progetto del ciclo dei Vinti ma espone anche i punti principali del pensiero dell’autore.
Verga scandisce il testo in quattro capoversi, ciascuno dei quali mette a fuoco una concezione o un proposito:
le prime irrequietudini del benessere, che nascono ai livelli sociali più bassi e sono motivate dalla ricerca del meglio;
il proposito di raffigurare in che modo questa ricerca del meglio avviene nelle diverse classi sociali; viene qui delineato il progetto dei cinque romanzi, di cui I Malavoglia avrebbero dovuto costituire la prima tappa;
la scoperta che il cammino del progresso è un processo crudele, che nasconde sofferenze e sconfitte;
il proposito di ritrarre la sconfitta dei vinti, ai diversi livelli sociali, con lo sguardo dell’osservatore e non del giudice.
Commento
In questo testo si coglie il clima della cultura positivistica di fine Ottocento.
Secondo Verga, l’ambiente degli umili si presta meglio all’analisi scientifica dei comportamenti umani nella società.
Verga traccia il progetto del ciclo dei Vinti immaginando una campionatura per strati sociali: si individuano così le cinque tappe del ciclo romanzesco a imitazione, dal basso verso l’alto, delle classi sociali.
Dal punto di vista letterario, Verga espone qui alcuni principi della propria poetica verista.
Il romanzo viene inserito entro una più generale struttura, quella del ciclo dei Vinti.
Temi: il desiderio di stare meglio e le sue tragiche conseguenze, la comunanza di tutte le classi sociali tanto nella lotta per la vita quanto nella sconfitta, l’analisi di tale fenomeno a partire dal livello sociale più basso, perché meno complicato, il progetto di un ciclo romanzesco.
Spiegazione
L’umanità, nel suo assieme, parrebbe progredire verso forme d’esistenza sempre migliori; ma a ben guardare non è così. La fiumara del progresso, infatti, avanza con la forza di un potere che assorbe tutto e tutti, per poi lasciare ogni cosa e ogni individuo ai margini, dopo esserne servito. Il mondo si popola così di creature sconfitte, di vinti. A essere sommersi sono soprattutto i deboli che restano per via, i fiacchi che si lasciano sorpassare dall’onda per finire più presto, i vinti che levano le braccia disperate. Appunto a costoro, ai vinti della società urbana, si rivolgerà l’attenzione dello scrittore.
I protagonisti del mondo descritte da Verga sono dunque colore che, per la bramosia (individuale e collettiva) di ottenere sempre il nuovo e il meglio, rimangono travolti dai loro stessi desideri. C’è dunque una contraddizione insanabile nel progresso complessivo dell’umanità: esso è frutto dell’ambizione dei singoli, i quali finiscono però schiacciati dalla loro stessa ricerca del meglio. Tutti sono tormentati (travagliati) da questa tensione a stare meglio, che facciano parte dei ceti sociali più poveri o di quelli più elevati.
Analisi del testo
La Prefazione ai Malavoglia non costituisce soltanto a presentazione del progetto del ciclo dei Vinti ma espone anche i punti principali del pensiero dell’autore.
Verga scandisce il testo in quattro capoversi, ciascuno dei quali mette a fuoco una concezione o un proposito:
le prime irrequietudini del benessere, che nascono ai livelli sociali più bassi e sono motivate dalla ricerca del meglio;
il proposito di raffigurare in che modo questa ricerca del meglio avviene nelle diverse classi sociali; viene qui delineato il progetto dei cinque romanzi, di cui I Malavoglia avrebbero dovuto costituire la prima tappa;
la scoperta che il cammino del progresso è un processo crudele, che nasconde sofferenze e sconfitte;
il proposito di ritrarre la sconfitta dei vinti, ai diversi livelli sociali, con lo sguardo dell’osservatore e non del giudice.
Commento
In questo testo si coglie il clima della cultura positivistica di fine Ottocento.
Secondo Verga, l’ambiente degli umili si presta meglio all’analisi scientifica dei comportamenti umani nella società.
Verga traccia il progetto del ciclo dei Vinti immaginando una campionatura per strati sociali: si individuano così le cinque tappe del ciclo romanzesco a imitazione, dal basso verso l’alto, delle classi sociali.
Dal punto di vista letterario, Verga espone qui alcuni principi della propria poetica verista.