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Riassunto vita: Charles Baudelaire

Baudelaire nacque a Parigi il 9 aprile 1821, figlio di un funzionario statale. Rimase presto orfano di padre; la madre si risposò con un militare severo e insensibile. Il ragazzo fu mandato a studiare a Lione. Nel 1841 compì un lungo viaggio in India, che lo segnò profondamente; al ritorno destò scandalo la sua relazione con un’attrice mulatta Jeanne Duval. Intanto cominciava a frequentare gli ambienti artistici parigini; nel 1843 pubblicò con uno pseudonimo una breve raccolta di poesie (versi).
Entrato in possesso, con la maggiore età, dell’eredità paterna, cominciò a dilapidarla rapidamente, perciò il patrigno lo fece privare del godimento del patrimonio. Tra debiti e preoccupazioni ecnomiche, nel 1845 iniziò a lavorare come apprezzato critico d’arte, attento alle novità del momento, come attesta il primo saggio, Salon del 1845; seguirono saggi importanti su pittori come Delacroix e Ingres.
Frequentò scrittori come Flaubert e Gautier e stampò su una rivista (1855) diciotto poesie che saranno l’ossatura dei Fiori del male. Iniziò anche una relazione con Marie Daubrun.
Nel 1857 pubblicò il volume dei suoi versi, ma il libro venne processato per oltraggio alla morale; a sostenere l’accusa fu il medesimo magistrato (Ernest Pinard) che poco prima aveva portato in tribunale Madame Bovary di Flaubert. Autore e editore dei Fiori del male furono condannati a una multa e alla soppressione di sei poesie. Il libro, rivisto, uscì in seconda edizione nel 1861. Frequentatore assiduo del club dei fumatori di hashish, Baudelaire pubblicò nello stesso anno I paradisi artificiali, uno studio sui rapporti tra l’uso di stupefacenti e l’arte. Scrisse i Poemetti in prosa, noti anche come lo Spleen di Parigi (in numero di cinquanta, saranno pubblicati postumi nel 1868).
Stanco d’incomprensioni e polemiche, nel 1864 si trasferì in Belgio, raggiungendo l’amico editore Auguste Poulet Malassis. Nel 1866 fu colpito da un primo attacco di paralisi, a causa del quale perso l’uso della parola. Trasferito a Parigi, in una casa di cura visse ancora un anno, assistito dalla madre. Era paralizzato, ma lucido. Morì a 46 anni, il 31 agosto 1867.



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