Riassunto:
Nacque a Zante, un'isola greca, da padre veneziano e madre greca nel 1778, ma abbandonò a quattordici anni la sua isola, quando la famiglia si trasferì a Venezia. Qui studiò, approfondendo le conoscenze letterarie, e si fece conoscere e apprezzare negli ambienti intellettuali dei nobili veneziani, grazie alle sue doti e al suo fascino, già notevoli in un giovane di diciotto anni come lui. Molto presto cominciò a scrivere e si fece una fama come poeta; una sua tragedia scritta all'età di diciannove anni fu rappresentata in teatro a Venezia; molto presto cominciò anche la sua attività politica e militare. Fece parte dell'esercito della Repubblica fondata da Napoleone in Italia settentrionale ed ebbe incarichi politici a Venezia. Questa sua partecipazione alla vita pubblica, in occasione delle conquiste francesi, durò però solo pochi mesi. In seguito al trattato di Campoformio del 1797 tra francesi e austriaci, in cui Napoleone lasciò la città di Venere all'Austria, egli infatti non si sentì più di continuare a viverci né poté più apprezzare l'opera di Napoleone, che prima aveva ammirato molto e verso la quale diventò invece sempre più critico. Partì allora dalla sua città, fuggendo da una situazione politica troppo diversa da quella che si era aspettato. Trascorse periodi a Milano, a Bologna, a Firenze, impegnandosi sempre nella vita civile scrivendo su vari giornali, tenendo lezioni all'università, arruolandosi nell'esercito e sempre scrivendo e pubblicando le sue opere. Ebbe molte e intense relazioni amorose, tutte concluse infelicemente. Nel 1815 lasciò definitivamente l'Italia per vivere in vari paesi, e si trovò negli ultimi anni anche in gravi difficoltà economiche, oppresso dai debiti. Morì vicino a Londra nel 1827.
Poetica del Foscolo
Foscolo fu un grandissimo poeta e studioso delle opere più importanti della letteratura italiana. Le sue poesie esprimono con intensità la passione per la cultura classica antica, per i suoi ideali di bellezza, di armonia e di equilibrio; ma rispecchiano anche il suo interesse per le vicende politiche del suo tempo e la nostalgia per i luoghi in cui è vissuto (Zacinto, Venezia) e in cui sa di non poter tornare. Questi sono i temi dei suoi dodici Sonetti pubblicati nel 1803. Ma Foscolo è anche autore di un romanzo epistolare, Le ultime lettere di Jacopo Ortis, in cui riflette nella triste vicende del giovane Jacopo le proprie disillusioni. Nell'opera in veri Dei sepolcri, un poemetto in endecasillabi, egli esprime l'idea che la tomba sia un legame tra i vivi e le persone scomparse, che lasciano un ricordo tanto più forte quanto più hanno saputo compiere grandi opere d'arte, di scienza, di poesia.
Nella sua produzione letteraria si avvertono dunque due tendenze molto diverse. Da una parte le opere maggiori (l'Ortis, i Sonetti, i Sepolcri) lo avvicinano al Romanticismo per la passionalità, la tensione ideale, l'espressione di valori morali e civili; dall'altra componimenti come le Odi e Le Grazie lo accomunano invece ai seguaci del Neoclassicismo, che si ispiravano agli antichi autori greci e latini. La sua figura e i suoi appassionati inni alla libertà e alla lotta per la patria lo resero comunque un modello per le generazioni in lotta per l'unità d'Italia.
Nacque a Zante, un'isola greca, da padre veneziano e madre greca nel 1778, ma abbandonò a quattordici anni la sua isola, quando la famiglia si trasferì a Venezia. Qui studiò, approfondendo le conoscenze letterarie, e si fece conoscere e apprezzare negli ambienti intellettuali dei nobili veneziani, grazie alle sue doti e al suo fascino, già notevoli in un giovane di diciotto anni come lui. Molto presto cominciò a scrivere e si fece una fama come poeta; una sua tragedia scritta all'età di diciannove anni fu rappresentata in teatro a Venezia; molto presto cominciò anche la sua attività politica e militare. Fece parte dell'esercito della Repubblica fondata da Napoleone in Italia settentrionale ed ebbe incarichi politici a Venezia. Questa sua partecipazione alla vita pubblica, in occasione delle conquiste francesi, durò però solo pochi mesi. In seguito al trattato di Campoformio del 1797 tra francesi e austriaci, in cui Napoleone lasciò la città di Venere all'Austria, egli infatti non si sentì più di continuare a viverci né poté più apprezzare l'opera di Napoleone, che prima aveva ammirato molto e verso la quale diventò invece sempre più critico. Partì allora dalla sua città, fuggendo da una situazione politica troppo diversa da quella che si era aspettato. Trascorse periodi a Milano, a Bologna, a Firenze, impegnandosi sempre nella vita civile scrivendo su vari giornali, tenendo lezioni all'università, arruolandosi nell'esercito e sempre scrivendo e pubblicando le sue opere. Ebbe molte e intense relazioni amorose, tutte concluse infelicemente. Nel 1815 lasciò definitivamente l'Italia per vivere in vari paesi, e si trovò negli ultimi anni anche in gravi difficoltà economiche, oppresso dai debiti. Morì vicino a Londra nel 1827.
Poetica del Foscolo
Foscolo fu un grandissimo poeta e studioso delle opere più importanti della letteratura italiana. Le sue poesie esprimono con intensità la passione per la cultura classica antica, per i suoi ideali di bellezza, di armonia e di equilibrio; ma rispecchiano anche il suo interesse per le vicende politiche del suo tempo e la nostalgia per i luoghi in cui è vissuto (Zacinto, Venezia) e in cui sa di non poter tornare. Questi sono i temi dei suoi dodici Sonetti pubblicati nel 1803. Ma Foscolo è anche autore di un romanzo epistolare, Le ultime lettere di Jacopo Ortis, in cui riflette nella triste vicende del giovane Jacopo le proprie disillusioni. Nell'opera in veri Dei sepolcri, un poemetto in endecasillabi, egli esprime l'idea che la tomba sia un legame tra i vivi e le persone scomparse, che lasciano un ricordo tanto più forte quanto più hanno saputo compiere grandi opere d'arte, di scienza, di poesia.
Nella sua produzione letteraria si avvertono dunque due tendenze molto diverse. Da una parte le opere maggiori (l'Ortis, i Sonetti, i Sepolcri) lo avvicinano al Romanticismo per la passionalità, la tensione ideale, l'espressione di valori morali e civili; dall'altra componimenti come le Odi e Le Grazie lo accomunano invece ai seguaci del Neoclassicismo, che si ispiravano agli antichi autori greci e latini. La sua figura e i suoi appassionati inni alla libertà e alla lotta per la patria lo resero comunque un modello per le generazioni in lotta per l'unità d'Italia.