Biografia:
Nato a Milano nel 1885 da famiglia ligure, Clemente Rebora si laureò in Lettere con una tesi sul filosofo Gian Domenico Romagnosi. Insegnante e collaboratore della Voce di Prezzolini, pubblicò nel 1913 i Frammenti lirici, trascurati dalla critica.
Partecipò alla guerra sugli altopiani di Asiago e poi a Gorizia come ufficiale di fanteria, rimanendo molto turbato dalla violenza bellica.
Tornato dal fronte, ricominciò a insegnare, sempre più interessato a problemi religiosi e a un cristianesimo di tipo francescano. Nacquero in questo periodo le poesie raccolte in Canti anonimi (1922) e le traduzioni dal russo, tra cui spicca Il cappotto di Gogol' (1922). Maturava intanto il suo riavvicinamento alla religione, fino alla conversione nel 1929 e all'ingresso nel convento rosminiano di Stresa nel 1931, dove venne ordinato sacerdote nel 1936.
Da sacerdote, Rebora cantò in versi la natura religiosa dell'esistenza; il suo stile rimane sostenuto da un'alta tensione poetica e morale, alla ricerca di una giustizia e di una pietà che non si trovavano in questo mondo, come dimostrano il Curriculum vitae (1955) e i Canti dell'infermità (1957). A lungo provato da una grave malattia, Rebora si spense a Stresa nel 1957.
La raccolta completa dei suoi versi è apparsa in edizione critica nel 1988. Di notevole importanza anche la raccolta delle Lettere, uscita nel 1982.
Nato a Milano nel 1885 da famiglia ligure, Clemente Rebora si laureò in Lettere con una tesi sul filosofo Gian Domenico Romagnosi. Insegnante e collaboratore della Voce di Prezzolini, pubblicò nel 1913 i Frammenti lirici, trascurati dalla critica.
Partecipò alla guerra sugli altopiani di Asiago e poi a Gorizia come ufficiale di fanteria, rimanendo molto turbato dalla violenza bellica.
Tornato dal fronte, ricominciò a insegnare, sempre più interessato a problemi religiosi e a un cristianesimo di tipo francescano. Nacquero in questo periodo le poesie raccolte in Canti anonimi (1922) e le traduzioni dal russo, tra cui spicca Il cappotto di Gogol' (1922). Maturava intanto il suo riavvicinamento alla religione, fino alla conversione nel 1929 e all'ingresso nel convento rosminiano di Stresa nel 1931, dove venne ordinato sacerdote nel 1936.
Da sacerdote, Rebora cantò in versi la natura religiosa dell'esistenza; il suo stile rimane sostenuto da un'alta tensione poetica e morale, alla ricerca di una giustizia e di una pietà che non si trovavano in questo mondo, come dimostrano il Curriculum vitae (1955) e i Canti dell'infermità (1957). A lungo provato da una grave malattia, Rebora si spense a Stresa nel 1957.
La raccolta completa dei suoi versi è apparsa in edizione critica nel 1988. Di notevole importanza anche la raccolta delle Lettere, uscita nel 1982.