Biografia:
Guido Gustavo Gozzano nacque a Torino, da famiglia agiata, il 19 dicembre 1883. Nel 1903 s'iscrisse a Giurisprudenza, ma non portò a termine gli studi giuridici, preferendo i corsi di Lettere. Negli anni universitari partecipò alla vita culturale torinese e iniziò a scrivere versi, raccolti nel 1907 nel primo libro, La via del rifugio, che gli diede buona fama; si avverte ancora, in questi versi, la presenza dei modelli poetici dannunziani.
Sempre nel 1907 cominciò un'inquieta relazione con la poetessa torinese Amalia Guglielmetti; dopo alterne vicende, il rapporto si trasformò in una calda amicizia, di cui resta testimonianza nel carteggio Lettere d'amore (pubblicato nel 1951). Già nel 1904 si erano manifestati i primi sintomi della tubercolosi; un violento attacco prostrò il poeta nel 1907. La sua vita proseguì tra soggiorni marini, in Liguria, e permanenze più brevi in montagna.
Nel 1911 la malattia gli concesse una pausa; Gozzano soggiornò più a lungo a Torino, collaborando con giornali e riviste (La Gazzetta del popolo, La Stampa, L'Illustrazione italiana). Sempre nel 1911 uscì la raccolta di versi più importante di Gozzano, I colloqui (1911). Per frenare il peggioramento della tubercolosi, nel febbraio del 1912 s'imbarcò con un amico per un viaggio a Ceylon e in India, unica esperienza esotica della sua vita.
Del viaggio rimangono significativi ricordi in una serie di articoli usciti sul quotidiano La Stampa e poi raccolti nel volume Verso la cuna del mondo (pubblicato postumo con prefazione di G.A. Borgese, nel 1917).
Negli ultimi anni, affievolitasi l'ispirazione poetica, Gozzano si dedicò alla narrativa: nel 1914 pubblicò le fiabe per ragazzi di I tre talismani. Altri volumi uscirono postumi: le fiabe di La principessa si sposa (1917), i racconti di L'altare del passato (1918) e L'ultima traccia 1916, lasciando incompiuto un poemetto dal titolo Le farfalle e ispirato ai poeti didascalici del Cinque e Seicento.
Guido Gustavo Gozzano nacque a Torino, da famiglia agiata, il 19 dicembre 1883. Nel 1903 s'iscrisse a Giurisprudenza, ma non portò a termine gli studi giuridici, preferendo i corsi di Lettere. Negli anni universitari partecipò alla vita culturale torinese e iniziò a scrivere versi, raccolti nel 1907 nel primo libro, La via del rifugio, che gli diede buona fama; si avverte ancora, in questi versi, la presenza dei modelli poetici dannunziani.
Sempre nel 1907 cominciò un'inquieta relazione con la poetessa torinese Amalia Guglielmetti; dopo alterne vicende, il rapporto si trasformò in una calda amicizia, di cui resta testimonianza nel carteggio Lettere d'amore (pubblicato nel 1951). Già nel 1904 si erano manifestati i primi sintomi della tubercolosi; un violento attacco prostrò il poeta nel 1907. La sua vita proseguì tra soggiorni marini, in Liguria, e permanenze più brevi in montagna.
Nel 1911 la malattia gli concesse una pausa; Gozzano soggiornò più a lungo a Torino, collaborando con giornali e riviste (La Gazzetta del popolo, La Stampa, L'Illustrazione italiana). Sempre nel 1911 uscì la raccolta di versi più importante di Gozzano, I colloqui (1911). Per frenare il peggioramento della tubercolosi, nel febbraio del 1912 s'imbarcò con un amico per un viaggio a Ceylon e in India, unica esperienza esotica della sua vita.
Del viaggio rimangono significativi ricordi in una serie di articoli usciti sul quotidiano La Stampa e poi raccolti nel volume Verso la cuna del mondo (pubblicato postumo con prefazione di G.A. Borgese, nel 1917).
Negli ultimi anni, affievolitasi l'ispirazione poetica, Gozzano si dedicò alla narrativa: nel 1914 pubblicò le fiabe per ragazzi di I tre talismani. Altri volumi uscirono postumi: le fiabe di La principessa si sposa (1917), i racconti di L'altare del passato (1918) e L'ultima traccia 1916, lasciando incompiuto un poemetto dal titolo Le farfalle e ispirato ai poeti didascalici del Cinque e Seicento.