La vita
Pascoli nacque in Romagna da una famiglia numerosa di contadini benestanti, colpita però tragicamente quando il poeta aveva solo 12 anni dalla morte del padre Ruggero. Conclusi gli studi iniziò una carriera d’insegnante liceale e poi universitario, senza mai crearsi una famiglia propria, ma vivendo all’ombra del nido familiare, composto da madre (scomparsa però prematuramente), sorelle e fratelli. In età matura acquistò una casa di campagna in Garfagnana (alta Toscana), in cui ricreò le condizioni di vita della sua infanzia campagnola. La sua fu un’esistenza appartata e borghese, lontanissima da quella, per fare un esempio, eccentrica e ambiziosa di D’Annunzio.
Poetica
Pascoli identifica il poeta con il fanciullino: colui che sa scoprire, oltre le apparenze, un mondo segreto e spesso inquietante, avvolto nel mistero e dominato dalla presenza della morte. Il fanciullino vive nel suo habitat naturale della campagna e del nido, in cui può trovare rifugio dai mali del mondo e dalle sofferenze della vita adulta. Legati al simbolo principale del nido sono gli altri motivi tematici pascoliani, in particolare i morti di famiglia e gli animali, ma anche le piante e i lavori della campagna. Elaborando queste immagini, che tornano ossessivamente nei suoi versi, Pascoli ha saputo rinnovare in profondità la poesia italiana, avviandola sulla strada aperta dal Simbolismo europeo.
Raccolte poetiche e stile
Le principali raccolte poetiche di Pascoli sono Myriace e Canti di Castelvecchio, ispirate dallo sguardo ingenuo e dal linguaggio istintivo del poeta-fanciullo. Gli stessi motivi simbolici, accostati però a una dimensione più narrativa, caratterizzano anche i Poemetti. Un tono più elevato contrassegna i Poemi conviviali, che danno voce alla cultura classicista di Pascoli. Meno felici altre raccolte, come Odi e Inni, intonate a temi civili e spesso nazionalistici, lontani dalla poetica del fanciullino. Nelle sue raccolte maggiori Pascoli utilizza il linguaggio di una poesia fanciulla, fortemente originale e nuova sul piano linguistico ed espressivo.
Pascoli nacque in Romagna da una famiglia numerosa di contadini benestanti, colpita però tragicamente quando il poeta aveva solo 12 anni dalla morte del padre Ruggero. Conclusi gli studi iniziò una carriera d’insegnante liceale e poi universitario, senza mai crearsi una famiglia propria, ma vivendo all’ombra del nido familiare, composto da madre (scomparsa però prematuramente), sorelle e fratelli. In età matura acquistò una casa di campagna in Garfagnana (alta Toscana), in cui ricreò le condizioni di vita della sua infanzia campagnola. La sua fu un’esistenza appartata e borghese, lontanissima da quella, per fare un esempio, eccentrica e ambiziosa di D’Annunzio.
Poetica
Pascoli identifica il poeta con il fanciullino: colui che sa scoprire, oltre le apparenze, un mondo segreto e spesso inquietante, avvolto nel mistero e dominato dalla presenza della morte. Il fanciullino vive nel suo habitat naturale della campagna e del nido, in cui può trovare rifugio dai mali del mondo e dalle sofferenze della vita adulta. Legati al simbolo principale del nido sono gli altri motivi tematici pascoliani, in particolare i morti di famiglia e gli animali, ma anche le piante e i lavori della campagna. Elaborando queste immagini, che tornano ossessivamente nei suoi versi, Pascoli ha saputo rinnovare in profondità la poesia italiana, avviandola sulla strada aperta dal Simbolismo europeo.
Raccolte poetiche e stile
Le principali raccolte poetiche di Pascoli sono Myriace e Canti di Castelvecchio, ispirate dallo sguardo ingenuo e dal linguaggio istintivo del poeta-fanciullo. Gli stessi motivi simbolici, accostati però a una dimensione più narrativa, caratterizzano anche i Poemetti. Un tono più elevato contrassegna i Poemi conviviali, che danno voce alla cultura classicista di Pascoli. Meno felici altre raccolte, come Odi e Inni, intonate a temi civili e spesso nazionalistici, lontani dalla poetica del fanciullino. Nelle sue raccolte maggiori Pascoli utilizza il linguaggio di una poesia fanciulla, fortemente originale e nuova sul piano linguistico ed espressivo.