Riassunto:
Nasce a Milano nel 1893. Il padre è un piccolo industriale tessile, la madre è maestra elementare. L'agiatezza familiare viene compromessa dalla dispendiosa costruzione di una casa di campagna a Longone, in Brianza, la dimora che sarà il teatro del romanzo La cognizione del dolore.
Il padre muore quando il futuro scrittore ha 16 anni. Diplomatosi al liceo Parini, s'iscrive, per compiacere la madre, a ingegneria. Richiamato alle armi nel 1915, combatte tra gli alpini; fatto prigioniero dopo Caporetto, è internato in Germania.
Il fratello minore Enrico, aviatore, rimane ucciso, in un'azione di guerra. Frutto di quell'esperienza bellica è il Giornale di guerra e di prigionia (elaborato tra il 1915 e il 1919, ma pubblicato soltanto nel 1955), contrassegnato da forte insofferenza verso le ipocrisie della propaganda, l'inefficienza e la stupidità collettiva.
Rientrato in Italia nel 1919, s'iscrive a Filosofia; poi però torna agli studi tecnici e si laurea in Ingegneria industriale nel 1920. Lavora in Sardegna, in Argentina (1923), poi, al ritorno in Italia, scrive (per partecipare a un premio letterario) il Racconto di ignoto italiano del Novecento, rimasto solo abbozzato. Nel 1925 ritorna a esercitare l'attività di ingegnere; per conto di una società romana dirige la costruzione d'impianti chimici in varie località italiane e, soprattutto, estere.
Stringe intanto rapporti con gli ambienti letterari: frequenta Montale, Bacchelli e altri; sulla rivista Solaria pubblica (1927) l'Apologia (= difesa) manzoniana. Frutto dei suoi studi filosofici (che si arrestano a un passo dalla laurea) è, nel 1928, il trattato filosofico (incompiuto) Meditazione milanese, nel quale il mondo appare una realtà complessa, non fissata in se stessa, ma in perenne movimento.
Nel 1931 esce sulla rivista Solaria il suo primo scritto a stampa, La Madonna dei filosofi, una serie di cinque prose (di cui l'ultima dà il titolo alla raccolta) che vogliono smascherare il marciume che si annida nella società italiana al tempo del fascismo. Il tema ritorna nei racconti, ricordi, frammenti autobiografici del Castello di Udine (1934).
In seguito prende a collaborare all'altra rivista fiorentina Letteratura: qui escono alcuni capitoli dei due romanzi maggiori, La cognizione del dolore e Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, ideati il primo nel 1937-38 e il secondo nel 1945-46. Dopo un periodo di impiego come direttore dei Servizi tecnici del Vaticano (un'antica amicizia legava la sua famiglia a quella di papa Pio X, brianzolo), si dimette nel 1934. Nel 1936 muore la madre di Gadda; lo scrittore può vendere la casa di Longone. Nel 1939 esce il volume di prose Le meraviglie d'Italia. Nel 1940, abbandonata l'ingegneria, si trasferisce a Firenze, dove vivrà sino al 1950. Nel 1944 dà alle stampe L'Adalgisa, un romanzo incompiuto (ne restano dieci capitoli o disegni) che satireggia l'ambiente borghese.
Dopo il 1945, Gadda collabora al periodico Il Mondo ed elabora il Pasticciaccio. Nel 1950 accetta un impiego presso la RAI, come redattore letterario del Giornale radio; si trasferisce perciò da Firenze a Roma. Escono, nel 1952, le prose del primo libro delle favole e, nel 1953, Le novelle dal Ducato in fiamme, un titolo che allude al fascismo e alla sua catastrofe. Sollecitato dall'editore milanese Livio Garzanti, Gadda si dimette nel 1955 dalla RAI per riprendere la stesura del romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, pubblicato nel 1957. Grazie a esso conosce un primo momento di notorietà.
Nel 1963 esce l'altro grande romanzo (incompiuto) La cognizione del dolore; due ulteriori, tratti (sezioni) inediti saranno aggiunti nella riedizione del 1970.
Si aggrava intanto la nevrosi dello scrittore; vive isolato, afflitto da disturbi fisici e psichici, coltivando soltanto poche, tenaci amicizie (con il critico Gianfranco Contini e con lo scrittore Goffredo Parise). Muore a Roma nel 1973.
Nasce a Milano nel 1893. Il padre è un piccolo industriale tessile, la madre è maestra elementare. L'agiatezza familiare viene compromessa dalla dispendiosa costruzione di una casa di campagna a Longone, in Brianza, la dimora che sarà il teatro del romanzo La cognizione del dolore.
Il padre muore quando il futuro scrittore ha 16 anni. Diplomatosi al liceo Parini, s'iscrive, per compiacere la madre, a ingegneria. Richiamato alle armi nel 1915, combatte tra gli alpini; fatto prigioniero dopo Caporetto, è internato in Germania.
Il fratello minore Enrico, aviatore, rimane ucciso, in un'azione di guerra. Frutto di quell'esperienza bellica è il Giornale di guerra e di prigionia (elaborato tra il 1915 e il 1919, ma pubblicato soltanto nel 1955), contrassegnato da forte insofferenza verso le ipocrisie della propaganda, l'inefficienza e la stupidità collettiva.
Rientrato in Italia nel 1919, s'iscrive a Filosofia; poi però torna agli studi tecnici e si laurea in Ingegneria industriale nel 1920. Lavora in Sardegna, in Argentina (1923), poi, al ritorno in Italia, scrive (per partecipare a un premio letterario) il Racconto di ignoto italiano del Novecento, rimasto solo abbozzato. Nel 1925 ritorna a esercitare l'attività di ingegnere; per conto di una società romana dirige la costruzione d'impianti chimici in varie località italiane e, soprattutto, estere.
Stringe intanto rapporti con gli ambienti letterari: frequenta Montale, Bacchelli e altri; sulla rivista Solaria pubblica (1927) l'Apologia (= difesa) manzoniana. Frutto dei suoi studi filosofici (che si arrestano a un passo dalla laurea) è, nel 1928, il trattato filosofico (incompiuto) Meditazione milanese, nel quale il mondo appare una realtà complessa, non fissata in se stessa, ma in perenne movimento.
Nel 1931 esce sulla rivista Solaria il suo primo scritto a stampa, La Madonna dei filosofi, una serie di cinque prose (di cui l'ultima dà il titolo alla raccolta) che vogliono smascherare il marciume che si annida nella società italiana al tempo del fascismo. Il tema ritorna nei racconti, ricordi, frammenti autobiografici del Castello di Udine (1934).
In seguito prende a collaborare all'altra rivista fiorentina Letteratura: qui escono alcuni capitoli dei due romanzi maggiori, La cognizione del dolore e Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, ideati il primo nel 1937-38 e il secondo nel 1945-46. Dopo un periodo di impiego come direttore dei Servizi tecnici del Vaticano (un'antica amicizia legava la sua famiglia a quella di papa Pio X, brianzolo), si dimette nel 1934. Nel 1936 muore la madre di Gadda; lo scrittore può vendere la casa di Longone. Nel 1939 esce il volume di prose Le meraviglie d'Italia. Nel 1940, abbandonata l'ingegneria, si trasferisce a Firenze, dove vivrà sino al 1950. Nel 1944 dà alle stampe L'Adalgisa, un romanzo incompiuto (ne restano dieci capitoli o disegni) che satireggia l'ambiente borghese.
Dopo il 1945, Gadda collabora al periodico Il Mondo ed elabora il Pasticciaccio. Nel 1950 accetta un impiego presso la RAI, come redattore letterario del Giornale radio; si trasferisce perciò da Firenze a Roma. Escono, nel 1952, le prose del primo libro delle favole e, nel 1953, Le novelle dal Ducato in fiamme, un titolo che allude al fascismo e alla sua catastrofe. Sollecitato dall'editore milanese Livio Garzanti, Gadda si dimette nel 1955 dalla RAI per riprendere la stesura del romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, pubblicato nel 1957. Grazie a esso conosce un primo momento di notorietà.
Nel 1963 esce l'altro grande romanzo (incompiuto) La cognizione del dolore; due ulteriori, tratti (sezioni) inediti saranno aggiunti nella riedizione del 1970.
Si aggrava intanto la nevrosi dello scrittore; vive isolato, afflitto da disturbi fisici e psichici, coltivando soltanto poche, tenaci amicizie (con il critico Gianfranco Contini e con lo scrittore Goffredo Parise). Muore a Roma nel 1973.