Nella prima frase il soggetto (Daniele) compie l'azione; nella seconda il soggetto (cane) subisce l'azione e nella terza il soggetto (Lidia) compie l'azione dirigendola su di sé.
Il verbo può dunque presentarsi in tre forme diverse: forma attiva, forma passiva, forma riflessiva.
Differenza tra forma attiva e passiva
Esempio di frasi:
1. Riccardo pettina Cristina.
2. Cristina è pettinata da Riccardo.
Le due frasi hanno lo stesso significato ma la forma del verbo è diversa perché nel primo esempio il soggetto (Riccardo) compie l'azione (pettina); nel secondo esempio il soggetto (Cristina) subisce l'azione (è pettinata).
Quando il soggetto compie l'azione il verbo ha forma attiva (attivo dal latino agere = agire, fare).
Quando il soggetto subisce l'azione il verbo ha forma passiva (passivo dal latino pati = patire, subire).
Per trasformare una frase da attiva in passiva si fa diventare soggetto il complemento oggetto, il verbo si mette al passivo e il soggetto si trasforma in complemento d'agente:
Il verbo può dunque presentarsi in tre forme diverse: forma attiva, forma passiva, forma riflessiva.
Differenza tra forma attiva e passiva
Esempio di frasi:
1. Riccardo pettina Cristina.
2. Cristina è pettinata da Riccardo.
Le due frasi hanno lo stesso significato ma la forma del verbo è diversa perché nel primo esempio il soggetto (Riccardo) compie l'azione (pettina); nel secondo esempio il soggetto (Cristina) subisce l'azione (è pettinata).
Quando il soggetto compie l'azione il verbo ha forma attiva (attivo dal latino agere = agire, fare).
Quando il soggetto subisce l'azione il verbo ha forma passiva (passivo dal latino pati = patire, subire).
Per trasformare una frase da attiva in passiva si fa diventare soggetto il complemento oggetto, il verbo si mette al passivo e il soggetto si trasforma in complemento d'agente:
Il professore (sogg) interroga lo scolaro (compl. ogg.).
Lo scolaro (sogg.) è interrogato dal professore (compl. d'agente).
Le forme del passivo sono sempre delle forme composte dal verbo essere + participio passato (è lodato, erano lodati, era stata lodata; a volte al posto di essere si usa venire: vengo lodato, venivo lodato).
E' quindi il verbo essere che indica il tempo del verbo coniugato.
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