Chi sono:
Alla fine del V secolo la parte occidentale dell’impero si trovava sotto il dominio dei barbari. Sul territorio sorsero vari regni, posti sotto il dominio di sovrani germanici. Vennero definiti romano-barbarici perché la classe dirigente era barbarica per quanto riguardava l’esercito e il potere politico, ma l’amministrazione dello stato e della vita cittadina era una classe romana.
I vari regni romano-barbarici erano: i vandali, franchi, visigoti, burgundi, svevi e ostrogoti.
All’interno di questi regni, tra germani e romani si instaurò un modus vivendi pacifico, tranne nel regno vandalo, dove i romani vennero eliminati.
I franchi
Nelle Gallie si costituì il regno dei franchi. Essi unificarono tutta la regione sotto la guida del re Clodoveo, parente di Meroveo, che aveva combattuto come alleato dei romani contro Attila. Clodoveo si convertì al cattolicesimo e non all’arianesimo e fu appoggiato dal Papato e dalla popolazione gallo-romana. Quindi il la separazione tra romani e galli non fu così netta come negli altri regni. La capitale del regno diventò Parigi.
I franchi riuscirono a difendersi efficacemente dalle invasioni straniere, mantenendosi in buoni rapporti sia con il papa che con l’imperatore di Costantinopoli.
L’impero romano d’Oriente
Mentre la parte occidentale agonizzava, l’impero d’Oriente riuscì a sopravvivere arroccato intorno alla sua capitale Costantinopoli. La civiltà dell’impero romano d’Oriente è nota come “civiltà bizantina”.
Per eliminare l’invadenza dei goti, gli aristocratici chiesero aiuto agli isauri, che abitavano nell’Anatolia, ma risiedendo all’interno dei confini imperiali erano considerati cittadini romani. Uno dei loro capi scacciò i goti e salì sul trono, mutando il suo nome in Zenone. Fu durante il suo regno che si estinse l’impero d’Occidente.
Il cuore dell’impero era il palazzo imperiale (detto sacro palazzo) e il potere del basileus era assoluto. Perciò l’autorità politica e quella religiosa erano strettamente collegate nella figura dell’imperatore, che ne era il tutore. Questo tipo di rapporto è noto come “cesaropapismo”, in quanto l’imperatore era capo dello stato (cesare) e della Chiesa (papa).
In sostanza l’impero d’Oriente riuscì a conservare ciò che l’Occidente andava perdendo. Esso possedeva finanze organizzate, un’economia monetaria, una diplomazia abile e scaltra e superiorità tecnologica. La lingua greca divenne la lingua ufficiale. La cultura greca, la religione cristiana e lo stato romano diventarono i tre pilastri della società bizantina medievale.
Gli ostrogoti
In Italia il potere era nelle mani del re germano Odoacre. Dalla stessa Costantinopoli venne l’iniziativa di inviare Teodorico, re degli ostrogoti, in Italia, in modo da sbarazzarsi del suo maggiore pericolo. Odoacre però venne ucciso e Teodorico assunse il pieno potere in Italia stabilendo Ravenna la capitale. Sotto il suo regno però romani e ostrogoti erano separati, con diritti lingue e tradizioni diverse. Maggiori problemi esistevano dal punto di vista religioso, mentre gli ostrogoti erano ariani, i romani erano cattolici e il Papa si trovava a risiedere in una terra governata da n re eretico.
Teodorico si adoperò nel creare un’alleanza tra i vari regni germanici, e quando l’Oriente iniziò a preparare la conquista dell’Italia, Teodorico reagì a favore degli ostrogoti per rivendicarli.
Giustiniano
Nel frattempo sul trono di Costantinopoli era salito Giustiniano, proveniente dalla Macedonia. Egli attese un profondo riordinamento dell’amministrazione statale e in primo luogo del sistema giuridico: il Corpus iuris civilis, cioè il corpo del diritto civile (che era composto da quattro parti: il codice –codex-, il digesto –digesta seu pandectae-, le istituzioni –institutiones-, le novelle –novellae constitutiones-).
Quando Giustiniano salì al potere, sembrò che fosse finalmente arrivato per l’impero d’Oriente il momento di eliminare i sovrani barbari. Il suo primo obbiettivo furono i vandali: una flotta al comando di Belisario sbarcò in Africa e in brevissimo tempo conquistò la regione ponendo fine al regno vandalo (532). In seguito le armate di Giustiniano si rivolsero alla Spagna e conquistarono parte della regione, strappandola ai visigoti.
L’interesse principale di Giustiniano però rimaneva l’Italia. Nel 540 insieme a Belisario riuscì ad impadronirsi di Roma e di Ravenna.
Gli ostrogoti tuttavia riuscirono ad organizzarsi nel nord Italia sotto la guida di Totila. La guerra si continuò per 13 anni, nella quale riuscirono a riconquistare Milano, gli uomini furono uccisi e le donne/bambini venduti come schiavi. Anche Roma fu attaccata e la popolazione fu uccisa.
Però in seguito Belisario riuscì a sconfiggere gli ostrogoti e dal 554 l’Italia fu nelle mani di Giustiniano.
Alla fine del V secolo la parte occidentale dell’impero si trovava sotto il dominio dei barbari. Sul territorio sorsero vari regni, posti sotto il dominio di sovrani germanici. Vennero definiti romano-barbarici perché la classe dirigente era barbarica per quanto riguardava l’esercito e il potere politico, ma l’amministrazione dello stato e della vita cittadina era una classe romana.
I vari regni romano-barbarici erano: i vandali, franchi, visigoti, burgundi, svevi e ostrogoti.
All’interno di questi regni, tra germani e romani si instaurò un modus vivendi pacifico, tranne nel regno vandalo, dove i romani vennero eliminati.
I franchi
Nelle Gallie si costituì il regno dei franchi. Essi unificarono tutta la regione sotto la guida del re Clodoveo, parente di Meroveo, che aveva combattuto come alleato dei romani contro Attila. Clodoveo si convertì al cattolicesimo e non all’arianesimo e fu appoggiato dal Papato e dalla popolazione gallo-romana. Quindi il la separazione tra romani e galli non fu così netta come negli altri regni. La capitale del regno diventò Parigi.
I franchi riuscirono a difendersi efficacemente dalle invasioni straniere, mantenendosi in buoni rapporti sia con il papa che con l’imperatore di Costantinopoli.
L’impero romano d’Oriente
Mentre la parte occidentale agonizzava, l’impero d’Oriente riuscì a sopravvivere arroccato intorno alla sua capitale Costantinopoli. La civiltà dell’impero romano d’Oriente è nota come “civiltà bizantina”.
Per eliminare l’invadenza dei goti, gli aristocratici chiesero aiuto agli isauri, che abitavano nell’Anatolia, ma risiedendo all’interno dei confini imperiali erano considerati cittadini romani. Uno dei loro capi scacciò i goti e salì sul trono, mutando il suo nome in Zenone. Fu durante il suo regno che si estinse l’impero d’Occidente.
Il cuore dell’impero era il palazzo imperiale (detto sacro palazzo) e il potere del basileus era assoluto. Perciò l’autorità politica e quella religiosa erano strettamente collegate nella figura dell’imperatore, che ne era il tutore. Questo tipo di rapporto è noto come “cesaropapismo”, in quanto l’imperatore era capo dello stato (cesare) e della Chiesa (papa).
In sostanza l’impero d’Oriente riuscì a conservare ciò che l’Occidente andava perdendo. Esso possedeva finanze organizzate, un’economia monetaria, una diplomazia abile e scaltra e superiorità tecnologica. La lingua greca divenne la lingua ufficiale. La cultura greca, la religione cristiana e lo stato romano diventarono i tre pilastri della società bizantina medievale.
Gli ostrogoti
In Italia il potere era nelle mani del re germano Odoacre. Dalla stessa Costantinopoli venne l’iniziativa di inviare Teodorico, re degli ostrogoti, in Italia, in modo da sbarazzarsi del suo maggiore pericolo. Odoacre però venne ucciso e Teodorico assunse il pieno potere in Italia stabilendo Ravenna la capitale. Sotto il suo regno però romani e ostrogoti erano separati, con diritti lingue e tradizioni diverse. Maggiori problemi esistevano dal punto di vista religioso, mentre gli ostrogoti erano ariani, i romani erano cattolici e il Papa si trovava a risiedere in una terra governata da n re eretico.
Teodorico si adoperò nel creare un’alleanza tra i vari regni germanici, e quando l’Oriente iniziò a preparare la conquista dell’Italia, Teodorico reagì a favore degli ostrogoti per rivendicarli.
Giustiniano
Nel frattempo sul trono di Costantinopoli era salito Giustiniano, proveniente dalla Macedonia. Egli attese un profondo riordinamento dell’amministrazione statale e in primo luogo del sistema giuridico: il Corpus iuris civilis, cioè il corpo del diritto civile (che era composto da quattro parti: il codice –codex-, il digesto –digesta seu pandectae-, le istituzioni –institutiones-, le novelle –novellae constitutiones-).
Quando Giustiniano salì al potere, sembrò che fosse finalmente arrivato per l’impero d’Oriente il momento di eliminare i sovrani barbari. Il suo primo obbiettivo furono i vandali: una flotta al comando di Belisario sbarcò in Africa e in brevissimo tempo conquistò la regione ponendo fine al regno vandalo (532). In seguito le armate di Giustiniano si rivolsero alla Spagna e conquistarono parte della regione, strappandola ai visigoti.
L’interesse principale di Giustiniano però rimaneva l’Italia. Nel 540 insieme a Belisario riuscì ad impadronirsi di Roma e di Ravenna.
Gli ostrogoti tuttavia riuscirono ad organizzarsi nel nord Italia sotto la guida di Totila. La guerra si continuò per 13 anni, nella quale riuscirono a riconquistare Milano, gli uomini furono uccisi e le donne/bambini venduti come schiavi. Anche Roma fu attaccata e la popolazione fu uccisa.
Però in seguito Belisario riuscì a sconfiggere gli ostrogoti e dal 554 l’Italia fu nelle mani di Giustiniano.