Secondo il loro contenuto, le proposizioni si dividono in:
Enunciative che enunciano un fatto, raccontano o affermano qualcosa:
Ho spento la luce.
Il treno parte.
La casa crolla.
Volitive che esprimono volere, comando, invito, esortazione, preghiera, consiglio, desiderio ecc.
Secondo le varie sfumature, le volitive si dividono in:
Imperative = Fermati un attimo!
Proibitive = Non farlo!
Esortative = Siate bravi!
Desiderative = Oh, se tu fossi qui!
Concessive = Parla pure.
Interrogative che esprimono una domanda, un’interrogazione e terminano con il punto interrogativo:
Hai letto il giornale?
L’interrogativa si distingue in:
Reale se pone veramente una domanda di cui non si conosce la risposta:
Chi è venuto?
Retorica se la risposta è già implicita nella domanda:
La luna non è forse rotonda?
Può essere:
Semplice se pone una sola domanda:
Vieni con noi?
Doppia o disgiunta se pone più domande opposte tra loro:
Vieni con noi o resti qui?
Dubitative esprimono un dubbio o una eventuale possibilità. Hanno generalmente la forma interrogativa o sono introdotte da pronomi e avverbi indefiniti:
Che fare? Che dire ora? Chi oserebbe ostacolarlo?
Alcuni potrebbero mormorare.
Esclamative consistono in una esclamazione e terminano con il punto esclamativo (il verbo è spesso sottinteso):
Come è facile! Che faccia tosta (sott. Hai, ha)!
Incidentali (dal latino incidere = cadere dentro) sono intercalate all’interno di un’altra proposizioni, senza far corpo con essa. Si chiamano anche parentetiche perché corrispondono a una parentesi. Si trovano per lo più riportando discorsi o facendo commenti e sono chiuse tra virgole, trattini, o parentesi:
Non lasciatemi solo – disse il bambino.
Qui – mi pare – ci sono già stato.
Domani (tanto per capirci) verrete anche voi.
Enunciative che enunciano un fatto, raccontano o affermano qualcosa:
Ho spento la luce.
Il treno parte.
La casa crolla.
Volitive che esprimono volere, comando, invito, esortazione, preghiera, consiglio, desiderio ecc.
Secondo le varie sfumature, le volitive si dividono in:
Imperative = Fermati un attimo!
Proibitive = Non farlo!
Esortative = Siate bravi!
Desiderative = Oh, se tu fossi qui!
Concessive = Parla pure.
Interrogative che esprimono una domanda, un’interrogazione e terminano con il punto interrogativo:
Hai letto il giornale?
L’interrogativa si distingue in:
Reale se pone veramente una domanda di cui non si conosce la risposta:
Chi è venuto?
Retorica se la risposta è già implicita nella domanda:
La luna non è forse rotonda?
Può essere:
Semplice se pone una sola domanda:
Vieni con noi?
Doppia o disgiunta se pone più domande opposte tra loro:
Vieni con noi o resti qui?
Dubitative esprimono un dubbio o una eventuale possibilità. Hanno generalmente la forma interrogativa o sono introdotte da pronomi e avverbi indefiniti:
Che fare? Che dire ora? Chi oserebbe ostacolarlo?
Alcuni potrebbero mormorare.
Esclamative consistono in una esclamazione e terminano con il punto esclamativo (il verbo è spesso sottinteso):
Come è facile! Che faccia tosta (sott. Hai, ha)!
Incidentali (dal latino incidere = cadere dentro) sono intercalate all’interno di un’altra proposizioni, senza far corpo con essa. Si chiamano anche parentetiche perché corrispondono a una parentesi. Si trovano per lo più riportando discorsi o facendo commenti e sono chiuse tra virgole, trattini, o parentesi:
Non lasciatemi solo – disse il bambino.
Qui – mi pare – ci sono già stato.
Domani (tanto per capirci) verrete anche voi.