Riassunto:
Nato ad Alessandria nel 1932, si laurea nel 1954 a Torino con una tesi sul pensiero estetico di Tommaso d'Aquino. Dal 1954 al 1959 lavora alla Rai, nel settore dei programmi culturali. Con il saggio Opera aperta (1962) dà un contributo essenziale alla poetica dell'avanguardia poetica. Dal 1959 al 1975 ottiene la cattedra di semiotica a Bologna: le sue opere teoriche studiano i meccanismi di funzionamento dei testi, anche in rapporto alla società dei mass-media.
In questa chiave analizza, nel Superuomo di massa (1976), i romanzi d'appendice, mentre nel saggio Lector in fabula (1979) ha indagato i modi in cui il romanzo popolare sollecita la cooperazione dei lettori.
Questo retroterra teorico sostiene il primo e più fortunato romanzo di Eco, Il nome della rosa (1980). Dopo una brillante traduzione (1983) degli Esercizi di stile di Raymond Queneau, sono seguiti altri romanzi: Il pendolo di Foucault (1988), L'isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000). Nel 1994 esce il volume Sei passeggiate nei boschi narrativi (ciclo di conferenze tenute alla Harvard University nel 1993); nel 2003 Dire quasi la stessa cosa, un saggio sul tradurre da una lingua all'altra.