I verbi dovere, potere, volere hanno un significato loro proprio:
Spesso però questi verbi sono usati in funzione di verbi servili, cioè accompagnano un altro verbo al modo infinito aggiungendo un importante significato: nella frase devo disegnare, all'idea di disegnare si aggiunge quella, non secondaria, di dovere.
Nei tempi composti i verbi servili hanno generalmente lo stesso ausiliare dell'infinito al quale si accompagnano:
Tuttavia, quando si vuole mettere in particolare evidenza l'idea di dovere, di possibilità e di volontà, si può usare anche l'ausiliare avere:
Con i verbi riflessivi l'ausiliare dei servili è essere quando la particella pronominale (mi, ti ecc.) precede il verbo servile.
Se invece la particella è unita all'infinito del verbo, allora è richiesto l'ausiliare avere:
Mi deve 1 euro (= mi è debitore di un euro)
Il signor Ferrari può molto (= è molto influente)
Il cliente lo vuole (= lo richiede)
Spesso però questi verbi sono usati in funzione di verbi servili, cioè accompagnano un altro verbo al modo infinito aggiungendo un importante significato: nella frase devo disegnare, all'idea di disegnare si aggiunge quella, non secondaria, di dovere.
Nei tempi composti i verbi servili hanno generalmente lo stesso ausiliare dell'infinito al quale si accompagnano:
Sono partito - sono dovuto partire;
ho dormito - non ho potuto dormire.
Tuttavia, quando si vuole mettere in particolare evidenza l'idea di dovere, di possibilità e di volontà, si può usare anche l'ausiliare avere:
Ho dovuto partire. Ho proprio voluto andarmene.
Con i verbi riflessivi l'ausiliare dei servili è essere quando la particella pronominale (mi, ti ecc.) precede il verbo servile.
Ti sei voluto lavare.
Se invece la particella è unita all'infinito del verbo, allora è richiesto l'ausiliare avere:
Hai dovuto lavarti.