Tutte le parole con la stessa radice,
formano una famiglia di parole.
Tutte queste parole hanno una base di significato comune che si riferisce all'idea di mare. In alcune il significato è vicinissimo a quello della radice (marea, mareggiata, marinaio, marina, maremoto ecc.).
In altri casi il riferimento all'idea di mare non è immediatamente riconoscibile, perché sta all'origine della formazione della parola e, via via nel corso del tempo, si sono aggiunte nuove sfumature di significato o nuovi usi. Un buon vocabolario spiega l'origine delle parole e indica il collegamento con il significato della radice.
Per esempio:
maremma: ogni regione bassa e paludosa vicina al mare, dove il cordone di terra litoraneo, impedendo ai corsi d'acqua di sfociare in mare, ne ha determinato il ristagno. In particolare la zona costiera della Toscana e del Lazio. Dal latino oram maritimam che significa regione lungo il mare.
marinare: immergere in una soluzione di sale e aceto aromatizzata con varie spezie, riferito a pesci e poi anche a verdure e carni, perché si conservino. Deriva da marino, perché è un uso tipico dei marinai.
Significato figurato: marinare la scuola, le lezioni: evitarle, disertarle per andare a spasso, con allusione al cibo messo da parte, cioè alle lezioni, alla scuola serbate per un'altra volta.
La parola primitiva, dalla quale nascono tutte le altre, che sta al centro della famiglia (nel nostro esempio la parola mare), si chiama anche parola-base o parola-guida. Naturalmente, a seconda del significato della parola-guida, le famiglie saranno più o meno ampie.
Se una parola è di uso comune e ha significato esteso, avrà una famiglia molto numerosa, come appunto mare, terra, aria, mano, testa, capo, vedere, vivere, fiore, bello, cuore e così via. Se una parola è molto specifica, avrà pochissimi derivati o anche nessuno, per esempio, scoiattolo, rododendro, trota, rubino.
- la primitiva (mare)
- le derivate (marea, mareggiata, maremma, ammarare ecc.)
- le alterate (maretta, maraccio)
- le composte (maremoto, lungomare ecc.),
formano una famiglia di parole.
Tutte queste parole hanno una base di significato comune che si riferisce all'idea di mare. In alcune il significato è vicinissimo a quello della radice (marea, mareggiata, marinaio, marina, maremoto ecc.).
In altri casi il riferimento all'idea di mare non è immediatamente riconoscibile, perché sta all'origine della formazione della parola e, via via nel corso del tempo, si sono aggiunte nuove sfumature di significato o nuovi usi. Un buon vocabolario spiega l'origine delle parole e indica il collegamento con il significato della radice.
Per esempio:
maremma: ogni regione bassa e paludosa vicina al mare, dove il cordone di terra litoraneo, impedendo ai corsi d'acqua di sfociare in mare, ne ha determinato il ristagno. In particolare la zona costiera della Toscana e del Lazio. Dal latino oram maritimam che significa regione lungo il mare.
marinare: immergere in una soluzione di sale e aceto aromatizzata con varie spezie, riferito a pesci e poi anche a verdure e carni, perché si conservino. Deriva da marino, perché è un uso tipico dei marinai.
Significato figurato: marinare la scuola, le lezioni: evitarle, disertarle per andare a spasso, con allusione al cibo messo da parte, cioè alle lezioni, alla scuola serbate per un'altra volta.
La parola primitiva, dalla quale nascono tutte le altre, che sta al centro della famiglia (nel nostro esempio la parola mare), si chiama anche parola-base o parola-guida. Naturalmente, a seconda del significato della parola-guida, le famiglie saranno più o meno ampie.
Se una parola è di uso comune e ha significato esteso, avrà una famiglia molto numerosa, come appunto mare, terra, aria, mano, testa, capo, vedere, vivere, fiore, bello, cuore e così via. Se una parola è molto specifica, avrà pochissimi derivati o anche nessuno, per esempio, scoiattolo, rododendro, trota, rubino.