Parole uguali con significati diversi
Vi sono parole, come riso che si scrivono e si leggono nello stesso modo ma hanno significati diversi.
Facciamo un esempio con due semplici frasi:
- Sulla spiaggia con il riso sulle labbra.
- Tutti i tipi di riso.
Riso indica nel primo caso l'atto del ridere e nel secondo cereale che si mangia.
Le parole che hanno la stessa forma e lo stesso suono ma significato diverso si chiamano omonimi (o più specificamente omòfoni).
Simili agli omonimi sono gli omografi: parole che si scrivono nello stesso modo ma che si pronunciano in modo diverso e hanno diversi significati, come botte e bòtte, pèsca e pésca, àncora e ancora.
Ecco alcuni esempi di parole omonime:
Lira = | moneta | strumento musicale |
Cera = | delle api | aspetto |
Canto = | angolo | canzone |
Stagno = | metallo | palude |
Tasso = | animale | pianta |
Tuba = | cappello | strumento musicale |
Imposta = | persiana | tassa |
Ratto = | topo | veloce |
Fiera = | belva | festa, mercato |
Miglio = | cereale | unità di misura |
Alcune ragioni dell'omonimia
Nella maggior parte dei casi gli omonimi derivano da parole di origine diversa, ma che nell'evoluzione storica della lingua hanno finito per coincidere: lira (moneta) deriva dal latino libram, mentre lira (strumento) deriva dal latino lyram; cera (materia simile ai grassi) viene dal latino ceream, mentre cera (aspetto) viene dall'antico francese chiera (viso), derivato a sua volta dal greco kara (testa, faccia); miglio (pianta) deriva dal latino milium, miglio (unità di misura) dal latino milia pl. di mille; fiera (belva) viene dal latino feriam (festa).
Altre volte, invece, l'omonimia è suggerita dall'immagine, come nel caso di vite (pianta) e vite (cilindro a spirale per fermare o stringere qualcosa): il nome di quest'ultimo vocabolo è derivato, infatti dalla sua forma a spirale come quella dei viticci della vite; così come il nome del fagotto (strumento musicale) è legato a quello del fagotto (involto) perché anticamente assomigliava a un involto.