Da ogni parte e in ogni momento della giornata la pubblicità ci bombarda e ci sommerge di slogan.
Accendiamo la radio la mattina presto ed ecco che tra un comunicato e l'altro ci sentiamo offrire detersivi, dentifrici, profumi e saponette di ogni tipo.
Usciti di casa, siamo avvolti da chilometri di manifesti, dai quali immagini suadenti ci promettono pelle fresca, bevande frizzanti, crociere, idee nuove ecc.; i giornali e le riviste fanno a gara nel mostrarci piatti di cibi prelibati, spiagge esotiche, dischi, libri; la televisione infine ci investe fra le pareti domestiche con lavatrici, orologi, ceramiche, automobili, vestiti, dolci e digestivi.
Che poi questi digestivi facciano bene, non ha alcuna importanza: la pubblicità non ha il compito di informare e difendere il cittadino, ma di convincerlo in tutte le maniere a comprare quelle cose e a comportarsi in quella maniera.
La concorrenza dei prodotti porta anche a una gara nella ricerca degli slogan che nascono e muoiono spesso a velocità incredibile. Si tratta però di un linguaggio espressivo e concentrato al massimo, che tende a creare la parola-merce, cioè l'assoluta corrispondenza tra la merce e il marchio.
Di qui l'uso di parole composte come pienaroma, grandazzurro, biancamenta, ultimamoda, ammazzasete, chiaro-limpido, festauguri, lavabocca, digestimola.
Abbondano in questo linguaggio prefissi e suffissi superlativi di ogni genere: superconcentrato, superbiologico, più bianco del bianco, supermatic, supersgrassante, iperconcentrato, tutto nuovo, superissima, ultrarapido, supercongelante, ultrafine ecc.
Mentre leggiamo i chilometri di manifesti che ricoprono ormai ogni angolo della penisola, mentre ascoltiamo la radio o la televisione, la nostra sensibilità linguistica viene continuamente colpita da qualcosa che ci sembra inosabile ma che avanza senza sosta. Sono parole strane, stranissime, parole che hanno fretta e che incalzano per consumarsi ancora più velocemente. Molte di queste hanno la vita di una stagione, di un manifesto, di una campagna pubblicitaria: visibilità strabilia per gli occhiali Chagall, per cioccolatarsi c'è Ferrero, respira a pieni polmoni Pulmonn, Nevral è il nuovo controdolore, l'Alfa 164: Questo stile: La raffinata ingegneria del motore... La brillante elasticità del motore... La esuberante potenza del motore... Il piacere della guida che è solo di Alfa Romeo; Surgela: oggi la donna si nutre di idee ecc.
Accendiamo la radio la mattina presto ed ecco che tra un comunicato e l'altro ci sentiamo offrire detersivi, dentifrici, profumi e saponette di ogni tipo.
Usciti di casa, siamo avvolti da chilometri di manifesti, dai quali immagini suadenti ci promettono pelle fresca, bevande frizzanti, crociere, idee nuove ecc.; i giornali e le riviste fanno a gara nel mostrarci piatti di cibi prelibati, spiagge esotiche, dischi, libri; la televisione infine ci investe fra le pareti domestiche con lavatrici, orologi, ceramiche, automobili, vestiti, dolci e digestivi.
Che poi questi digestivi facciano bene, non ha alcuna importanza: la pubblicità non ha il compito di informare e difendere il cittadino, ma di convincerlo in tutte le maniere a comprare quelle cose e a comportarsi in quella maniera.
La concorrenza dei prodotti porta anche a una gara nella ricerca degli slogan che nascono e muoiono spesso a velocità incredibile. Si tratta però di un linguaggio espressivo e concentrato al massimo, che tende a creare la parola-merce, cioè l'assoluta corrispondenza tra la merce e il marchio.
Di qui l'uso di parole composte come pienaroma, grandazzurro, biancamenta, ultimamoda, ammazzasete, chiaro-limpido, festauguri, lavabocca, digestimola.
Abbondano in questo linguaggio prefissi e suffissi superlativi di ogni genere: superconcentrato, superbiologico, più bianco del bianco, supermatic, supersgrassante, iperconcentrato, tutto nuovo, superissima, ultrarapido, supercongelante, ultrafine ecc.
Mentre leggiamo i chilometri di manifesti che ricoprono ormai ogni angolo della penisola, mentre ascoltiamo la radio o la televisione, la nostra sensibilità linguistica viene continuamente colpita da qualcosa che ci sembra inosabile ma che avanza senza sosta. Sono parole strane, stranissime, parole che hanno fretta e che incalzano per consumarsi ancora più velocemente. Molte di queste hanno la vita di una stagione, di un manifesto, di una campagna pubblicitaria: visibilità strabilia per gli occhiali Chagall, per cioccolatarsi c'è Ferrero, respira a pieni polmoni Pulmonn, Nevral è il nuovo controdolore, l'Alfa 164: Questo stile: La raffinata ingegneria del motore... La brillante elasticità del motore... La esuberante potenza del motore... Il piacere della guida che è solo di Alfa Romeo; Surgela: oggi la donna si nutre di idee ecc.