Biografia:
Nato in un piccolo cascinale a Roncole di Busseto in provincia di Parma nel 1813, Verdi incominciò a studiare musica esercitandosi sull'organo della chiesa del paese. Tentato inutilmente l’esame per entrare a studiare al conservatorio di Milano, ricevette lezioni private da Vincenzo Lavigna, che lavorava come direttore d’orchestra al teatro alla Scala. Grazie a lui Verdi entrò in contatto con il mondo operistico, allora dominato da Donizetti e Mercadante, musicisti a cui egli si ispirò apertamente nelle sue opere giovanili.
La prima opera scritta da Verdi fu Oberto conte di San Bonifacio, che venne rappresentata proprio alla Scala nel 1839 ed ebbe un buon esito. Tutto sembrava andare per il meglio, ma l’insuccesso della seconda opera Un giorno di regno e la morte della moglie trascinarono il musicista in un periodo di grande sconforto. Solo l’insistenza di amici e sostenitori indusse Verdi a riprendere l’attività compositiva; in questo periodo furono scritte le opere Nabucco (1842) e I Longobardi alla prima crociata (1843), che aprirono definitivamente al musicista la strada della composizione operistica. Da quel momento Verdi intraprese un’attività frenetica per poter soddisfare tutte le richieste che gli venivano fatte dai teatri.
Nelle opere di questo periodo, in cui le scene corale prevalgono sulle figure dei singoli personaggi, gli italiani oppressi dagli austriaci trovarono espressi i loro sentimenti di indipendenza (il motto “Viva Verdi” veniva utilizzato per significare “Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia”).
Nei tre anni che vanno dal 1851 al 1853 nascono poi tre grandi capolavori operistici che sono: Rigoletto, Il trovatore e La traviata. In queste opere di Verdi scava nella psicologia dei personaggi protagonisti, mettendo in scena conflitti sociali e angosce sentimentali, avvicinando così il teatro musicale ai grandi temi e problemi della sua epoca.
Dopo questi anni di grande attività, inizia per Verdi un periodo di riflessione, che lo porterà a elaborare per le sue opere una forma nuova.
L’idea era quella di togliere la netta distinzione fra i vari “pezzi chiusi” (arie e recitativi), optando per una forma più aperta in cui la musica potesse scorrere senza interruzioni e adeguarsi liberamente alle parole e alle situazioni. Da questa idea nascono opere quali Aida (rappresentata per la prima volta al Cairo in Egitto nel 1871, per celebrare l’apertura del canale di Suez), Otello del 1887 e Falstaff, composta nel 1893 all'età di ottant'anni.
Verdi morì nel 1901, a Milano, colmo di gloria e di onori.