Riassunto:
La scuola fiamminga diffusasi nel Quattrocento
Nel Quattrocento nelle Fiandre, (ci troviamo nella Francia settentrionale, Belgio e Olanda) nacque la scuola fiamminga, si trattava di musicisti che appartenevano alle zone citate e che adattavano uno stile simile. I fiamminghi influenzarono l’Europa con la loro musica, e persino Roma si affidava a loro se aveva bisogno di un cantore.Nel Quattrocento furono rappresentati da Guillaume Dufay, tra il Quattrocento e il Cinquecento da Johannes Ockeghem e Josquin Desprez, nel Cinquecento da Adriano Willaert e Orlando di Lasso.
Lo stile della musica fiamminga
La musica fiamminga era per lo più una musica vocale, senza l’aiuto di strumenti, era una musica polifonica, ovvero era composta da più voci, tutte della medesima importanza, che cantavano parti diverse. Si trattava di composizioni liriche, amorose, mottetti e di complicatissime messe. Esse venivano realizzate tramite composizioni preesistenti, come ad esempio un vecchio canto gregoriano o canzoni popolari, o ripetizioni di canzoni precedentemente realizzate, se pensiamo al presente, i cantanti di oggi mai e poi ma si farebbero scopiazzare una canzone, i fiamminghi non solo non si ponevano tale problema, anzi pensavano che senza uno spunto iniziale era impossibile realizzare una composizione (erano privi di originalità e di iniziativa).
Come si diventava musicisti nelle Fiandre del Quattrocento
Già da piccoli quelli che poi diventavano futuri compositori fiamminghi iniziavano a studiare nelle grandi cattedrali presenti nelle loro città, dove gli facevano studiare latino e canto gregoriano per poi passare al canto polifonico e alla composizione.Dopo gli studi, i promettenti compositori, abbandonavano la loro paese per andare in luoghi dove la musica aveva più importanza come l’Italia e la Spagna, in questo modo evitavano anche di farsi concorrenza tra di loro e sicuramente avrebbero guadagnato molto di meno e poi chi era musicista poteva anche essere prete, vescovo, diplomatico, e quindi veniva mandato all’estero per svolgere la loro professione.
