Correlata all'espressione cultura di massa, quella di “industria culturale” sta a significare l’intento del profitto che muove l’immensa produzione, che si avvale delle tecnologie industriali, do nozioni ed informazioni per il grande pubblico, che funge così da mercato, da sostenere con i sofisticati interventi della pubblicità. I prodotti dell’industria culturale non sono certo falsi ed inattendibili, ma s’inseriscono in una logica consumista preordinata che tende a presentare come necessari dai bisogni non primari, in modo da alimentare la domanda dei consumatori e sostenere così la produzione. La cultura è stata insomma inglobata nel mercato e trattata alla stregua di una merce accessibile a tutti e mediante la quale influenzare l’orientamento dei fruitori
Aspetti negativi:
Gli aspetti negativi dell’industria culturale sono relativi ad un graduale livellamento dei saperi, poiché destinati ad un pubblico anonimo, di cui non vengono considerate le origini etniche, il livello d’istruzione e le specifiche esigenze cognitive ed a cui vengono proposti contenuti privi dei loro significati originali e di quegli elementi capaci di stimolare non solo i sensi e le emozioni, ma soprattutto una riflessione critica ed un gusto estetico.
Pensiamo, ad esempio ai programmi culturali radio-televisivi: anch'essi sono subordinati al cosiddetto auditel, il mezzo che consente di conoscere le preferenze del pubblico, e per questo vengono trascurati rispetto a spettacoli, quiz e varietà, spesso noiosi e ripetitivi, ma che consentono di aumentare l’indice di gradimento, quindi richiamano l’attenzione di chi vuole investire in pubblicità, essi sono, inoltre, condizionati dalle esigenze del palinsesto, limitati nello spazio a disposizione e relegati in fasce orarie poco seguite.
Come già accennato, la cultura indotta dai mass media è a tutti gli effetti un prodotto industriale e, come tale, condizionato dai principi commerciali della domanda e dell’offerta, sottoposto al mercato pubblicitario ed all'orientamento dei telespettatori: così, esponenti del mondo scientifico, artistico e culturale sono spesso confusi, alternati e messi in secondo piano rispetto ai divi mondani della musica, delle telenovelas, del cinema e dello sport; le loro opinioni, le loro spiegazioni, il bagaglio di nozioni e conoscenze messe a disposizione del pubblico, vengono recepite distrattamente, senza l’interesse e l’interpretazione critica che meriterebbero.
Aspetti negativi:
Gli aspetti negativi dell’industria culturale sono relativi ad un graduale livellamento dei saperi, poiché destinati ad un pubblico anonimo, di cui non vengono considerate le origini etniche, il livello d’istruzione e le specifiche esigenze cognitive ed a cui vengono proposti contenuti privi dei loro significati originali e di quegli elementi capaci di stimolare non solo i sensi e le emozioni, ma soprattutto una riflessione critica ed un gusto estetico.
Pensiamo, ad esempio ai programmi culturali radio-televisivi: anch'essi sono subordinati al cosiddetto auditel, il mezzo che consente di conoscere le preferenze del pubblico, e per questo vengono trascurati rispetto a spettacoli, quiz e varietà, spesso noiosi e ripetitivi, ma che consentono di aumentare l’indice di gradimento, quindi richiamano l’attenzione di chi vuole investire in pubblicità, essi sono, inoltre, condizionati dalle esigenze del palinsesto, limitati nello spazio a disposizione e relegati in fasce orarie poco seguite.
Come già accennato, la cultura indotta dai mass media è a tutti gli effetti un prodotto industriale e, come tale, condizionato dai principi commerciali della domanda e dell’offerta, sottoposto al mercato pubblicitario ed all'orientamento dei telespettatori: così, esponenti del mondo scientifico, artistico e culturale sono spesso confusi, alternati e messi in secondo piano rispetto ai divi mondani della musica, delle telenovelas, del cinema e dello sport; le loro opinioni, le loro spiegazioni, il bagaglio di nozioni e conoscenze messe a disposizione del pubblico, vengono recepite distrattamente, senza l’interesse e l’interpretazione critica che meriterebbero.