Temi Svolti: Tutti i mari si stanno trasformando in colossali discariche della moderna civiltà dei consumi di massa. E’ giunto il momento di trovare un rimedio.
La tecnologia che migliora col passare del tempo, più velocemente del previsto ha portato l’uomo quasi a sottomettere la natura. Adesso si cerca di porre un rimedio a tutto questo però senza cancellare i progressi della scienza e della tecnica. Si tratta piuttosto di riconvertire i processi industriali, ma facendo attenzione a non inquinare l’aria e l’acqua, di riportare la salute dell’ambiente al suo stato originario puntando fortemente alle fonti di energia alternative.
Il ciclo della natura che è il fattore della vita è profondamente degradato: calore, acqua, ossigeno, sostanze organiche, piante, animali formano una catena biologica che è retta da un equilibrio piuttosto delicato.
Nei centri urbani si sta cercando di limitare i danni causati dallo smog delle auto e degli spurghi industriali attraverso pesanti sanzioni per i trasgressori.
Vi sono delle spese che si dovrebbero apportare per ripulire i laghi, i fiumi ed i mari come l’Adriatico che sono stratosferiche.
Uno dei principali impatti delle attività dell'uomo sugli oceani è l'inquinamento. Non si tratta solo dell'inquinamento legato agli incidenti delle petroliere, agli sversamenti in mare di petrolio o alle attività illegali di scarico in mare dei fusti di rifiuti. Per quanto siano questi gli aspetti più visibili del problema, l'inquinamento dei mari dipende in gran parte da altre fonti, come gli scarichi urbani e industriali, la dispersione in acqua dei pesticidi e dei composti chimici usati nell'agricoltura, gli scarti delle lavorazioni minerarie, i rifiuti radioattivi.
Secondo le statistiche, solo il 12 per cento dell'inquinamento marino è imputabile ai trasporti marittimi, mentre il 44 per cento delle sostanze inquinanti arriva dalla terraferma e il 33 per cento dall'atmosfera.
Oceani in apnea
L'impatto dell'inquinamento sul mare assume varie forme. L'inquinamento che deriva dai liquami e dagli scarti dell'agricoltura ad esempio favorisce, in prossimità delle coste, la proliferazione di alghe che sottraggono ossigeno all'acqua. In alcuni casi il livello di ossigeno è sceso al di sotto dei limiti compatibili con la vita dei mari. L'inquinamento industriale peggiora spesso la situazione, perché alcune delle sostanze che dagli scarichi delle industrie finiscono in mare contribuiscono a sottrarre ossigeno all'acqua.
Tutti i fiumi ed i mari si stanno trasformando in delle vere e proprie discariche ed ogni giorno saranno sempre più inquinati. Questo è un segnale particolarmente allarmante che ci fa capire che il punto di non ritorno è ormai prossimo.
La tecnologia che migliora col passare del tempo, più velocemente del previsto ha portato l’uomo quasi a sottomettere la natura. Adesso si cerca di porre un rimedio a tutto questo però senza cancellare i progressi della scienza e della tecnica. Si tratta piuttosto di riconvertire i processi industriali, ma facendo attenzione a non inquinare l’aria e l’acqua, di riportare la salute dell’ambiente al suo stato originario puntando fortemente alle fonti di energia alternative.
Il ciclo della natura che è il fattore della vita è profondamente degradato: calore, acqua, ossigeno, sostanze organiche, piante, animali formano una catena biologica che è retta da un equilibrio piuttosto delicato.
Nei centri urbani si sta cercando di limitare i danni causati dallo smog delle auto e degli spurghi industriali attraverso pesanti sanzioni per i trasgressori.
Vi sono delle spese che si dovrebbero apportare per ripulire i laghi, i fiumi ed i mari come l’Adriatico che sono stratosferiche.
Uno dei principali impatti delle attività dell'uomo sugli oceani è l'inquinamento. Non si tratta solo dell'inquinamento legato agli incidenti delle petroliere, agli sversamenti in mare di petrolio o alle attività illegali di scarico in mare dei fusti di rifiuti. Per quanto siano questi gli aspetti più visibili del problema, l'inquinamento dei mari dipende in gran parte da altre fonti, come gli scarichi urbani e industriali, la dispersione in acqua dei pesticidi e dei composti chimici usati nell'agricoltura, gli scarti delle lavorazioni minerarie, i rifiuti radioattivi.
Secondo le statistiche, solo il 12 per cento dell'inquinamento marino è imputabile ai trasporti marittimi, mentre il 44 per cento delle sostanze inquinanti arriva dalla terraferma e il 33 per cento dall'atmosfera.
Oceani in apnea
L'impatto dell'inquinamento sul mare assume varie forme. L'inquinamento che deriva dai liquami e dagli scarti dell'agricoltura ad esempio favorisce, in prossimità delle coste, la proliferazione di alghe che sottraggono ossigeno all'acqua. In alcuni casi il livello di ossigeno è sceso al di sotto dei limiti compatibili con la vita dei mari. L'inquinamento industriale peggiora spesso la situazione, perché alcune delle sostanze che dagli scarichi delle industrie finiscono in mare contribuiscono a sottrarre ossigeno all'acqua.
Tutti i fiumi ed i mari si stanno trasformando in delle vere e proprie discariche ed ogni giorno saranno sempre più inquinati. Questo è un segnale particolarmente allarmante che ci fa capire che il punto di non ritorno è ormai prossimo.