1888-1915: Nasce ad Alessandria d’Egitto da genitori lucchesi; frequenta la “Baracca rossa” dove gli intellettuali coltivano ideali anarchici e socialisti. Nel ’12 si trasferisce a Parigi e segue i corsi di Bergson alla Sorbona; conosce Picasso, Gide, Apollinaire, Papini e Soffici e nel ’15 pubblica sulla loro rivista “Lacerba” la poesia Il paesaggio di Alessandria d’Egitto.
1915-1919: Parte volontario come soldato semplice e combatte sul Carso; nel ’16 pubblica a Udine Il porto sepolto, nel ’19 a Firenze Allegria di Naufragi.
1920-1936: Nel ’20 è a Roma, affascinato sensibilmente dall'arte barocca. Studia i classici italiani, i grandi del ‘600 e i simbolisti francesi, legge Nietzsche e si interessa della “Voce” e dei rondisti. Del ’33 è Sentimento del tempo.
1936-1970: Accetta la cattedra di Letteratura all'Università di San Paolo in Brasile e rimane colpito dalla selvaggia ed imponente natura, dal paesaggio tropicale. Dopo la sconvolgente morte del figlio nel ’39, Ungaretti medita ulteriormente sull'assurdità di un’esistenza destinata alla sofferenza, sulla crudele ed ironica natura che gli offre paesaggi di incredibile splendore, temi che verranno sintetizzati ne Il dolore, edito nel ’47, dopo il ritorno in Italia avvenuto nel ’43. Del ’50 è la Terra Promessa, del ’52 Un grido e paesaggi, del ‘6 Il taccuino del vecchio, del ’67 Morte delle stagioni e del ’68 Dialogo. Negli ultimi due anni di vita Ungaretti si dedica alle traduzioni di artisti francesi e brasiliani e ai saggi. Muore nel 1970.
1915-1919: Parte volontario come soldato semplice e combatte sul Carso; nel ’16 pubblica a Udine Il porto sepolto, nel ’19 a Firenze Allegria di Naufragi.
1920-1936: Nel ’20 è a Roma, affascinato sensibilmente dall'arte barocca. Studia i classici italiani, i grandi del ‘600 e i simbolisti francesi, legge Nietzsche e si interessa della “Voce” e dei rondisti. Del ’33 è Sentimento del tempo.
1936-1970: Accetta la cattedra di Letteratura all'Università di San Paolo in Brasile e rimane colpito dalla selvaggia ed imponente natura, dal paesaggio tropicale. Dopo la sconvolgente morte del figlio nel ’39, Ungaretti medita ulteriormente sull'assurdità di un’esistenza destinata alla sofferenza, sulla crudele ed ironica natura che gli offre paesaggi di incredibile splendore, temi che verranno sintetizzati ne Il dolore, edito nel ’47, dopo il ritorno in Italia avvenuto nel ’43. Del ’50 è la Terra Promessa, del ’52 Un grido e paesaggi, del ‘6 Il taccuino del vecchio, del ’67 Morte delle stagioni e del ’68 Dialogo. Negli ultimi due anni di vita Ungaretti si dedica alle traduzioni di artisti francesi e brasiliani e ai saggi. Muore nel 1970.