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Il Porto Sepolto (Raccolta poesie) di Giuseppe Ungaretti

Breve appunto di letteratura italiana riguardante la raccolta poetica "Il porto sepolto" di Giuseppe Ungaretti.

La raccolta fu stampata ne 1916 in 80 esemplari a cura dell'amico Ettore Serra, un tenente che aveva avvicinato il poeta a Versa, nelle retrovie. Ungaretti vide le bozze del suo primo libro in trincea. L'indicazione di lettura, che il poeta volle a posteriori sottolineare, propone queste liriche come un diario di guerra, come esaltazione dello slancio vitale che nasce dall'esperienza della morte, della precarietà degli uomini, insieme a quella della fratellanza. Si tratta di 33 poesie che verranno tutte raccolte ne L'allegria e si tratta anche dei testi per i quali il successivo lavoro di correzione è stato meno incisivo: sono cioè componimenti che Ungaretti riconobbe come realizzazioni già mature e compiute dalla sua idea di poesia.

La figura retorica che domina Il porto sepolto è l'analogia, ovvero la corrispondenza che si stabilisce tra due termini, spesso senza un chiaro nesso logico, e basata soltanto sull'intuizione.



Testo:

È la poesia che dà il titolo alla raccolta e la apre idealmente, offrendo un'immagine del poeta e della parola poetica che vuole essere un viatico per il lettore.

Metro: versi liberi.

Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde 
Di questa poesia 
mi resta
quel nulla 
d'inesauribile segreto.
Mariano il 29 giugno 1916

Altre informazioni su Il Porto Sepolto le trovate Qui.



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