La raccolta fu stampata ne 1916 in 80 esemplari a cura dell'amico Ettore Serra, un tenente che aveva avvicinato il poeta a Versa, nelle retrovie. Ungaretti vide le bozze del suo primo libro in trincea. L'indicazione di lettura, che il poeta volle a posteriori sottolineare, propone queste liriche come un diario di guerra, come esaltazione dello slancio vitale che nasce dall'esperienza della morte, della precarietà degli uomini, insieme a quella della fratellanza. Si tratta di 33 poesie che verranno tutte raccolte ne L'allegria e si tratta anche dei testi per i quali il successivo lavoro di correzione è stato meno incisivo: sono cioè componimenti che Ungaretti riconobbe come realizzazioni già mature e compiute dalla sua idea di poesia.
La figura retorica che domina Il porto sepolto è l'analogia, ovvero la corrispondenza che si stabilisce tra due termini, spesso senza un chiaro nesso logico, e basata soltanto sull'intuizione.
Testo:
È la poesia che dà il titolo alla raccolta e la apre idealmente, offrendo un'immagine del poeta e della parola poetica che vuole essere un viatico per il lettore.
Metro: versi liberi.
Metro: versi liberi.
Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta
quel nulla
d'inesauribile segreto.
Mariano il 29 giugno 1916
Altre informazioni su Il Porto Sepolto le trovate Qui.