Sul monte Sinai avvenne l'alleanza tra Dio e il popolo d'Israele tramite Mosè. Con questo patto Dio affidava la sua legge basata su 10 comandamenti per orientare il comportamento umano nella vita di tutti i giorni. L'uomo ha bisogno di un punto di riferimento per sapere come comportarsi come il faro indica il rifugio più vicino ai naviganti per salvarsi dalla furia della tempesta. Le leggi che rappresentano il giusto, la via del bene, indicano all'uomo cosa fare per salvarsi nella vita, e chi le rispetta agisce secondo la volontà di Dio e quindi non sbaglia. Il decalogo (deka=10 logous=parole) contiene una lista di leggi fondamentali ed essenziali per l'uomo. Esistono diverse versioni, dove vi sono comandamenti in più che però sono stati tolti dalla forma più diffusa.
Nei dieci comandamenti sono scritti i valori più importanti della vita. Essi devono essere osservati con lo spirito e con il cuore. E' come se Dio dicesse all'uomo che per definirsi tale (inteso come uomo) deve riconoscere e rispettare Dio, amare i suoi genitori, rispettare la vita degli altri, dire la verità ed applicarla, non usare gli altri uomini o beni solo per farne un piacere personale.
Analizziamo il testo dei 10 comandamenti uno per uno...
1. Non avrai altro Dio all'infuori di me.
Dio si pone come unico Dio da adorare, oltre a lui non ve ne saranno altri, chi credeva all'esistenza di altre divinità si è dovuto ricredere. Inoltre gli uomini spesso tendono ad adorare il successo, il denaro dimenticandosi di adorarlo.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
Dio non vuole essere chiamato, il suo nome è impronunciabile tranne per validi motivi. Quindi sbagliano tutti quelli che provano ad invocarlo usando la magia, chi lo bestemmia e chi cerca di costringerlo per ottenere una grazia.
3. Ricordati di santificare le feste.
Non si può sempre lavorare e lo stesso Dio ci impone di ricordarci di far festa ogni tanto come per esempio nei giorni di sabato o domenica. In realtà festa è intesa come colloquio con Dio, all'ascolto della sua parola, per meditare e pregare.
4. Onora il padre e la madre.
Un figlio deve sempre rispettare i propri genitori che si sono occupati di lui assistendolo durante la sua infanzia ed adesso per ricambiare dovrà assistere loro in ogni momento della loro vita, come per esempio nella vecchiaia. Amare e onorare i genitori è paragonato al rapporto tra Dio e l'umanità, come Dio ama gli uomini, così i genitori amano e devono amare i propri figli e viceversa.
5. Non uccidere.
Solo Dio ha il diritto di mettere alla luce una vita e farla morire ma ai tempi esistevano re, generali, sacerdoti, profeti che potevano contare sul loro potere per ordinare la morte di qualsiasi persona perché aveva trasgredito la loro legge, e secondo loro era giusto uccidere il nemico colto in fragrante.
6. Non commettere atti impuri (o adulterio)
I rapporti sessuali sono alla base della famiglia per procreare figli ma c'era anche chi abusava di questo avendo rapporti sessuali con altre persone diverse dalla propria moglie. Bisognava stare molto attenti a tutte le possibili contaminazioni perché vi erano molte malattie che potevano essere trasmessi attraverso rapporti sessuali. Per Dio però l'adulterio indicava il più grave dei comportamenti perché si tradiva l'amore, la fedeltà, il rispetto tra coniugi, e veniva contaminata la purezza della loro intimità e del popolo.
7. Non rubare.
Rubare era un modo come un altro per procurarsi beni e cibo e lo è tutt'ora. Ma per la legge divina l'uomo deve avere un lavoro onesto per mantenersi perché rubare è sempre un'azione sbagliata. Se si ruba non si fa altro che danneggiare altre persone, i nostri stessi fratelli. La gravità del furto non dipende dalla quantità e dalla continuità con la quale avviene, se si sottrae qualsiasi cosa ad una persone è sempre furto ma esistono anche diversi tipi di furto per esempio chi si fa pagare più del dovuto per un lavoro, chi sfrutta il lavoro degli altri, chi non realizza un lavoro come si deve e si fa pagare alla stessa cifra sta rubando. Ruba chi non paga le tasse che servono per la collettività, rubano gli stessi studenti che si fanno prestare i soldi dai genitori per studiare ed invece li spendono per altro genere di cose. Secondo Dio, l'uomo deve lavorare con le proprie mani chiedendo il giusto prezzo per il suo lavoro e deve aiutare chi ne ha bisogno, non danneggiarlo.
8. Non dire falsa testimonianza.
Per gli Ebrei dire delle bugie non era poi un fatto tanto grave ma Dio disse che bisognava imparare a vivere avendo il coraggio di testimoniare la pura e semplice verità, e che i rapporti fra gli uomini siano caratterizzati da schiettezza e lealtà, e che non ci siano inganni reciproci. La verità serve per mantenere la giustizia e la pace, quindi chi sta con Dio deve rifiutare la menzogna e la falsità che accetta le conseguenze della verità anche se non saranno piacevoli.
9. Non desiderare la donna d'altri.
Molto simile al sesto comandamento perché si vuole sottolineare l'importanza del matrimonio, dell'impegno dei due coniugi e che devono essere evitate le avventure al di fuori del matrimonio stesso. Quando si prende l'impegno del matrimonio lo si deve portare per tutta la vita per questo motivo non si può desiderare la donna o l'uomo di un altra persona, sarebbe un furto d'amore.
10. Non desiderare la roba d'altri.
Questo comandamento fa riferimenti a chi invidia le cose possedute da altri e vorrebbe possederle anche lui, finché non riesce ad ottenerle questo diventa lo scopo della sua vita. Ma il denaro, i beni materiali, l'intelligenza, le capacità e doti sono state assegnate all'uomo per amministrarle in modo giusto, per il bene di tutti, per servire il prossimo e non per servire al proprio egoismo.
Nei dieci comandamenti sono scritti i valori più importanti della vita. Essi devono essere osservati con lo spirito e con il cuore. E' come se Dio dicesse all'uomo che per definirsi tale (inteso come uomo) deve riconoscere e rispettare Dio, amare i suoi genitori, rispettare la vita degli altri, dire la verità ed applicarla, non usare gli altri uomini o beni solo per farne un piacere personale.
Analizziamo il testo dei 10 comandamenti uno per uno...
Io sono il Signore, tuo Dio:
1. Non avrai altro Dio all'infuori di me.
Dio si pone come unico Dio da adorare, oltre a lui non ve ne saranno altri, chi credeva all'esistenza di altre divinità si è dovuto ricredere. Inoltre gli uomini spesso tendono ad adorare il successo, il denaro dimenticandosi di adorarlo.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
Dio non vuole essere chiamato, il suo nome è impronunciabile tranne per validi motivi. Quindi sbagliano tutti quelli che provano ad invocarlo usando la magia, chi lo bestemmia e chi cerca di costringerlo per ottenere una grazia.
3. Ricordati di santificare le feste.
Non si può sempre lavorare e lo stesso Dio ci impone di ricordarci di far festa ogni tanto come per esempio nei giorni di sabato o domenica. In realtà festa è intesa come colloquio con Dio, all'ascolto della sua parola, per meditare e pregare.
4. Onora il padre e la madre.
Un figlio deve sempre rispettare i propri genitori che si sono occupati di lui assistendolo durante la sua infanzia ed adesso per ricambiare dovrà assistere loro in ogni momento della loro vita, come per esempio nella vecchiaia. Amare e onorare i genitori è paragonato al rapporto tra Dio e l'umanità, come Dio ama gli uomini, così i genitori amano e devono amare i propri figli e viceversa.
5. Non uccidere.
Solo Dio ha il diritto di mettere alla luce una vita e farla morire ma ai tempi esistevano re, generali, sacerdoti, profeti che potevano contare sul loro potere per ordinare la morte di qualsiasi persona perché aveva trasgredito la loro legge, e secondo loro era giusto uccidere il nemico colto in fragrante.
6. Non commettere atti impuri (o adulterio)
I rapporti sessuali sono alla base della famiglia per procreare figli ma c'era anche chi abusava di questo avendo rapporti sessuali con altre persone diverse dalla propria moglie. Bisognava stare molto attenti a tutte le possibili contaminazioni perché vi erano molte malattie che potevano essere trasmessi attraverso rapporti sessuali. Per Dio però l'adulterio indicava il più grave dei comportamenti perché si tradiva l'amore, la fedeltà, il rispetto tra coniugi, e veniva contaminata la purezza della loro intimità e del popolo.
7. Non rubare.
Rubare era un modo come un altro per procurarsi beni e cibo e lo è tutt'ora. Ma per la legge divina l'uomo deve avere un lavoro onesto per mantenersi perché rubare è sempre un'azione sbagliata. Se si ruba non si fa altro che danneggiare altre persone, i nostri stessi fratelli. La gravità del furto non dipende dalla quantità e dalla continuità con la quale avviene, se si sottrae qualsiasi cosa ad una persone è sempre furto ma esistono anche diversi tipi di furto per esempio chi si fa pagare più del dovuto per un lavoro, chi sfrutta il lavoro degli altri, chi non realizza un lavoro come si deve e si fa pagare alla stessa cifra sta rubando. Ruba chi non paga le tasse che servono per la collettività, rubano gli stessi studenti che si fanno prestare i soldi dai genitori per studiare ed invece li spendono per altro genere di cose. Secondo Dio, l'uomo deve lavorare con le proprie mani chiedendo il giusto prezzo per il suo lavoro e deve aiutare chi ne ha bisogno, non danneggiarlo.
8. Non dire falsa testimonianza.
Per gli Ebrei dire delle bugie non era poi un fatto tanto grave ma Dio disse che bisognava imparare a vivere avendo il coraggio di testimoniare la pura e semplice verità, e che i rapporti fra gli uomini siano caratterizzati da schiettezza e lealtà, e che non ci siano inganni reciproci. La verità serve per mantenere la giustizia e la pace, quindi chi sta con Dio deve rifiutare la menzogna e la falsità che accetta le conseguenze della verità anche se non saranno piacevoli.
9. Non desiderare la donna d'altri.
Molto simile al sesto comandamento perché si vuole sottolineare l'importanza del matrimonio, dell'impegno dei due coniugi e che devono essere evitate le avventure al di fuori del matrimonio stesso. Quando si prende l'impegno del matrimonio lo si deve portare per tutta la vita per questo motivo non si può desiderare la donna o l'uomo di un altra persona, sarebbe un furto d'amore.
10. Non desiderare la roba d'altri.
Questo comandamento fa riferimenti a chi invidia le cose possedute da altri e vorrebbe possederle anche lui, finché non riesce ad ottenerle questo diventa lo scopo della sua vita. Ma il denaro, i beni materiali, l'intelligenza, le capacità e doti sono state assegnate all'uomo per amministrarle in modo giusto, per il bene di tutti, per servire il prossimo e non per servire al proprio egoismo.