Il principio essenziale della poetica alessandrina è il ripudio della poesia epica ed in genere della poesia solenne, gonfia e prolissa; vi si sostituisce il gusto della poesia breve e raffinata di argomento tenue, delicata e ironica.
Il poeta deve essere doctus cioè ricco di dottrina letteraria e mitologica e capace di rielaborare squisitamente la forma dei versi e del linguaggio.
I generi trattati sono l'elegia, l'epillio e l'epigramma.
L'epigramma è un componimento assai breve che esige intensità di sentimento e acutezza di concetti, di argomento vario e soprattutto amoroso. Ad esso viene affidata l'espressione di sentimenti personali, è la forma più soggettiva della letteratura alessandrina, anche spesso la soggettività diventa spesso una finzione e si riduce ad una variazione intellettualistica su certi temi consacrati dalla tradizione.
L'elegia è narrazione di una vicenda mitologica di soggetto amoroso e passionale, spesso dedicato alla donna amata.
L'epillio è un poemetto di soggetto mitico, del mito sceglie aspetti non eroici, episodi secondari e poco noti, vicende patetiche ed idilliche.
Il poeta deve essere doctus cioè ricco di dottrina letteraria e mitologica e capace di rielaborare squisitamente la forma dei versi e del linguaggio.
I generi trattati sono l'elegia, l'epillio e l'epigramma.
L'epigramma è un componimento assai breve che esige intensità di sentimento e acutezza di concetti, di argomento vario e soprattutto amoroso. Ad esso viene affidata l'espressione di sentimenti personali, è la forma più soggettiva della letteratura alessandrina, anche spesso la soggettività diventa spesso una finzione e si riduce ad una variazione intellettualistica su certi temi consacrati dalla tradizione.
L'elegia è narrazione di una vicenda mitologica di soggetto amoroso e passionale, spesso dedicato alla donna amata.
L'epillio è un poemetto di soggetto mitico, del mito sceglie aspetti non eroici, episodi secondari e poco noti, vicende patetiche ed idilliche.