Nell'ambito della storia letteraria si distinguono due momenti: l’Umanesimo che va dalla morte del Petrarca fin verso l’ultimo trentennio del ‘400 e il Rinascimento, continuazione e compimento del primo, che giunge all'ultimo trentennio del ‘500, avvertendo però che le epoche formano un tutto unitario, per quel che riguarda lo spirito e le concezioni.
Gli umanisti espressero polemicamente la loro persuasione di vivere in un’età nuova, contrapposta al Medioevo, che essi accusarono di oscurantismo culturale e spirituale. Caratteristica fondamentale dell’Umanesimo fu il rinnovato interesse per gli studi letterari, ritenuti capaci di rafforzare i più alti valori della persona e l’esaltazione del mondo classico.
Mentre proclamavano entusiasticamente il mito di un impossibile ritorno agli antichi, gli umanisti creavano un mondo moderno, definendo una nuova concezione del mondo e della realtà.
L’uomo è posto al centro dell’universo ed è artefice del proprio destino, mentre nel Medioevo si insisteva sulla fragilità umana, conseguenza del peccato originario, sente la necessità di un continuo intervento con Dio delle grazie nella nostra vita, ma viene esaltata la bellezza e la dignità della vita mediante il quale l’uomo costruisce la sua storia e la sua civiltà.
L’umanesimo è caratterizzato dalla scoperta dei classici latini che gli studiosi vogliono cogliere nella loro essenza, nel loro significato autentico, al di là delle deformazioni medievali, che ne deformavano il contenuto alla luce delle rivelazioni cristiane; gli umanisti intendevano interpretarle, studiarle e collocarle nella loro autentica prospettiva storica, nasce la filologia che si ripropose di ricostruire i testi antichi nella loro integrità eliminando gli errori e a cogliere il loro significato storicamente reale.
Gli umanisti espressero polemicamente la loro persuasione di vivere in un’età nuova, contrapposta al Medioevo, che essi accusarono di oscurantismo culturale e spirituale. Caratteristica fondamentale dell’Umanesimo fu il rinnovato interesse per gli studi letterari, ritenuti capaci di rafforzare i più alti valori della persona e l’esaltazione del mondo classico.
Mentre proclamavano entusiasticamente il mito di un impossibile ritorno agli antichi, gli umanisti creavano un mondo moderno, definendo una nuova concezione del mondo e della realtà.
L’uomo è posto al centro dell’universo ed è artefice del proprio destino, mentre nel Medioevo si insisteva sulla fragilità umana, conseguenza del peccato originario, sente la necessità di un continuo intervento con Dio delle grazie nella nostra vita, ma viene esaltata la bellezza e la dignità della vita mediante il quale l’uomo costruisce la sua storia e la sua civiltà.
L’umanesimo è caratterizzato dalla scoperta dei classici latini che gli studiosi vogliono cogliere nella loro essenza, nel loro significato autentico, al di là delle deformazioni medievali, che ne deformavano il contenuto alla luce delle rivelazioni cristiane; gli umanisti intendevano interpretarle, studiarle e collocarle nella loro autentica prospettiva storica, nasce la filologia che si ripropose di ricostruire i testi antichi nella loro integrità eliminando gli errori e a cogliere il loro significato storicamente reale.