Vladimir Majakovskij nacque a Bagdadi (Georgia) nel 1893. Suo padre era un nobile decaduto che per vivere si prestava a lavori umili come quello di guardaboschi.
A 13 anni, data la morte del padre, si trasferisce con la madre e le sorelle a Mosca dove abbandona gli studi per dedicarsi alla vita rivoluzionaria.
Infatti aderisce al partito operaio socialdemocratico russo e per questo motivo venne 3 volte arrestato dalla polizia zarista.
Nel 1911 incontra David Burljuk con cui crea il manifesto “schiaffo a gusto del pubblico” appartenente al movimento cubo-futurista russo.Nel 1913 fu rappresentata la sua prima raccolta di poesia “ja” (io), mentre nell’anno successivo nel dramma Majakovskij lancia la sua idea di futurismo come rivoluzione.
Il giovane poeta russo non vedeva di buon occhio l’arte e la letteratura del passato, definendola di fatti “vecchiume”, poiché priva di scopo; secondo lui tutta l’arte doveva avere una finalità, e quella della sua poesia era di sostenere la rivoluzione bolscevica (verrà chiamato infatti il poeta della rivoluzione d’ottobre).Fondò il giornale “Iskusstvo Kommuny” e organizzò letture e discussioni di versi nelle fabbriche tanto da favorire all’interno di esse la nascita di gruppi operai di stampo comunista-futurista. Tutto ciò trovò però prima opposizione da parte del governo zarista, poi della dittatura messa in atto da stalin.
Nel 1925 parte per le Americhe dove vi rimarrà per 3 mesi; da quest’esperienza nascono 22 componimenti appartenenti appunto al ciclo americano in cui il poeta sembra essere molto volubile e contraddittorio riguardo il nuovo continente.
Nonostante tutto Majakovskij è il poeta della rivoluzione per antonomasia e la maggior parte della sua opera lirica e teatrale è indirizzata aquesto scopo, cioè sostenere e diffondere le idee comuniste di rivoluzione; dirà difatti: “i versi sono le parole d'ordine, i comizi, le grida della folla... l'azione è il movimento della folla, l'urto delle classi, la lotta delle idee...".
Ma è per amore che il giovane poeta ha deciso di interrompere la sua vita a 37 anni, con un colpo al cuore, poiché troppo aveva sofferto non essendo ricambiato.
A questo proposito egli scrive un componimento “il flauto di vertebre” in cui chiede a dio di riprendersi la donna che gli ha comandato d’amare..