La penitenza o Confessione è il sacramento per rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo. A questo sacramento molti fedeli partecipano e il non rivelare volutamente alcuni peccati fa si che questi non vengano perdonati: è importante il confessare ma è altrettanto importante il pentirsi per poter ottenere il perdono.
Quando si fa del male ad una persona cara, cosa si fa per porre rimedio? Chiedi scusa no? Ecco...la confessione è un modo per dire al nostro più grande amico che ci dispiace se a volte sbagliamo e gli chiediamo di darci un'altra possibilità. Il sacerdote rappresenta Gesù davanti al quale ci inginocchiamo come Gesù stesso ha fatto mentre ha provato a lavare i piedi ai discepoli dimostrando l'umiltà. Infatti è questo il sentimento che dimostriamo di avere quando ci rivolgiamo pentiti (e questa è una parola chiave di tutto il sacramento) al sacerdote.
Requisiti
Per fare una buona Confessione si richiedono cinque cose:1) l'esame di coscienza.
2) il dolore dei peccati.
3) il proponimento di non commetterne più.
4) l'accusa dei peccati.
5) la soddisfazione o penitenza.
In cosa consiste?
L'esame di coscienza si fa richiamando alla mente i peccati commessi in pensieri, parole, opere ed omissioni, contro i Comandamenti di Dio, i precetti della Chiesa e gli obblighi del proprio stato a cominciare dall'ultima Confessione ben fatta.
Che cos'è il dolore?
Il dolore o pentimento è quel dispiacere e odio dei peccati commessi, che ci fa proporre di non peccare più.
Di quali peccati siamo obbligati a confessarci?
Siamo obbligati a confessarci di tutti i peccati mortali non ancora confessati o confessati male; giova però confessare anche i veniali.
Chi per vergogna o per altro motivo tacesse un peccato mortale, farebbe una buona confessione?
Chi per vergogna o per altro motivo non giusto tacesse un peccato mortale, non farebbe una buona confessione, ma commetterebbe un sacrilegio.
Che deve fare chi sa di non essersi confessato bene?
Chi sa di non essersi confessato bene, deve ripetere le confessioni mal fatte ed assicurarsi dei sacrilegi commessi.