Il 10 febbraio nacque dopo decenni di vergognosa omertà, il giorno che ricorda le foibe. Fino ad allora era vietato parlare delle migliaia di istriani, dei dalmata e dei vari profughi che furono infoibati dai loro "amici".
Il motivo
Questo perché era proibito discutere della spartizione del mondo deciso a Yalta.perché i comunisti italiani avevano scheletri nell'armadio, in quanto avevano collaborato con i partigiani comunisti di Tito o Titini. Perché dovevano i politici istriani e trentini tenersi buono il presidente Tito che si era da poco sganciato dall'influenza sovietica e cercava di imporsi.
Le foibe quindi restarono un mistero doloroso per 60 anni. Esse furono anche l'insieme feroce di tre guerre in una:
1) Pulizia etnica.
2) Lotta di classe.
3) Guerra ideologica del comunismo.
Sintesi
La storia in sintesi è quanto segue:Tra il 1943 e il 1945 il maresciallo Tito alla guida dell'esercito Jugoslavo diede vita alla più grande opera di pulizia etnica. Nella zona del Friuli Venezia Giulia migliaia di nostri connazionali furono perseguitati e gettati, il più delle volte ancora vivi, l'uno legato all'altro: uomini, donne, anziani e bambini colpevoli di essere italiani in quelle cavità naturali caratteristiche del paesaggio carsico chiamate foibe.
La procedura con la quale i partigiani titini infoibavano i nostri è la seguente:
- venivano catturati gruppi di italiani, senza distinzione di sesso o idee politiche.
- venivano divisi a gruppi di una decina ciascuno e venivano legate le mani dello sventurato con un cavo di ferro, che a sua volta era collegato agli altri appartenenti del gruppo.
- il gruppo veniva disposto in prossimità dell'apertura della foiba.
- il capofila veniva fucilato e, cadendo all'interno della voragine, trascinava con se i suoi compagni.
Alcune foibe erano molto profonde (come quella di Basovizza) e coloro che cadendo sul fondo non morivano sul colpo, morivano poi di stenti prolungati anche per giorni.
I superstiti di questo orrendo massacro si possono contare sulle punte delle dita.
Fu una strage mossa dall'odio comunista e vergognosamente nascosta dall'intera classe politica italiana. Lo stesso Palmiro Togliatti (esponente del PCI partito comunista italiano) non disse nulla per impedirla, e dopo nessuno alzò la voce per urlare e condannare quel genocidio. Nessuno diede giustizia a quelle vittime innocenti. Tutto ciò fu fatto per "non turbare" gli interessi internazionali che ruotarono nello scacchiere europeo.
Sono stati trovati poi "solo" 350 mila cadaveri. E ciò è avvenuto fuori solo da poco, fino a qualche anno fa non esisteva traccia né nella memoria, né sui documenti, né sulle pagine dei libri di questo sterminio.
Non possono esserci morti di serie A e morti di serie B; i caduti vanno rispettati, ricordati e giustiziati, ecco perché non dobbiamo dimenticare il 10 febbraio.
Per evitare fraintendimenti: gli ebrei non centrano nulla con le foibe. L'unica cosa in comune è che la giornata della memoria (29 gennaio) e il giorno del ricordo (10 febbraio) sono date particolarmente vicine nel calendario.