Tema svolto:
Quando si parla di storie di amicizia vere o di legami sentimentali più forti come il fidanzamento, il matrimonio e il rapporto genitori-figli si pensa che andare d'accordo sia una formalità perché si conoscono i pregi ed i difetti da entrambe le parti ma spesso non è così. Quando una persona la si vuole molte bene e le si pone la nostra fiducia speriamo sempre che questa venga ricambiata a momento debito ed invece per dimenticanza, per dispetto, per scoprire un po' più dell'altro o forse perché è cattiva abitudine di tutti essere più "aperti" quando si deve ricevere e più "chiusi" quando si deve dare questo non avviene. Queste situazioni di solito vanno a finire con litigi verbali che portano i due litiganti a prendere le distanze l'uno dall'altro. Da questo momento in poi sia chi alza la voce sia chi subisce le accuse attraversa un momento buio su cui c'è molta confusione e l'unica parola che è capace di far filtrare la luce è il "perdono".
Perdonare non significa condonare, fare finta di niente, passarci sopra ma piuttosto vuol dire riconoscere il bene e il male che una persona ci ha fatto, apprezzare i momenti belli vissuti insieme, imparare la lezione e andare avanti per la nostra strada.
Il per-dono, come dice la parola stessa, è un dono che facciamo prima di tutto a noi stessi, che rimaniamo sempre le persone più importanti della nostra vita. La persona verso cui continuiamo a provare rancore, magari, neanche si rende conto del male che ci ha fatto e mentre noi siamo lì che ci mangiamo il fegato, lei è felice e spensierata. Continuare a riversare emozioni negative non ci aiuterà a essere felici, questo perché la vita è un viaggio in cui noi siamo tutti passeggeri in transito verso la stessa destinazione: le persone salgono e scendono da questo treno, non possiamo trattenerle. Portarsi dietro il bagaglio emozionale, associato a una persona o a una situazione che ci ha fatto stare male, rende questo viaggio affascinante solo più difficoltoso. Più si viaggia leggeri, più si gode dei doni che si presentano sempre sul nostro cammino e che rischiamo di non vedere accecati come siamo dalla rabbia. Il perdono deve essere fatto con il cuore e non perché è una cosa dovuta. Secondo la filosofia Cristiana andrebbe dato a tutti gli esseri viventi che hanno compiuto un torto (porgi l'altra guancia) ma questi deve, non dico soffrire ma quanto meno guadagnarselo il perdono perché altrimenti non trarrebbe alcun insegnamento; pertanto far passare più tempo del solito per un perdono difficile da concedere è una via di mezzo tra non perdonare e perdonare subito. La prima cosa che bisogna fare prima di perdonare è chiedersi se al suo posto avremmo fatto lo stesso e la seconda è capire il motivo per cui lo ha fatto. Perdonare significa lasciare aperta la porta del cuore anche quando vorremmo chiuderla a chiave e non aprirla mai più. E questo sì che sarebbe un errore. Non è facile, ma è possibile perdonare…si tratta della nostra felicità che dipende solo da noi!