Dante in esilio si avvicinò agli ideali dei ghibellini desiderando un'Europa unita con a capo un imperatore illuminato. Dante in esilio scrisse il trattato latino "Monarchia" che manifesta l'idea politica di Dante, cioè una monarchia universale con lo stat separato dalla chiesa, scrisse il De vulgari eloquentia in cui difende la lingua volgare contro l'uso del latino per la cultura.
Scrisse anche il Convivio, composto da 15 trattati in volgare sul sapere di quel tempo, di cui solo 4 completi. Dante rinunciò all'invito di far ritorno a Firenze senza avere dignità e onore.
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