Riassunto:
Albert Einstein, nacque il 1879 a Ulm, da una famiglia di origine ebraica. Trascorse la sua infanzia a Monaco di Baviera, ma terminò gli studi in Svizzera, laureandosi al Politecnico di Zurigo (1900). Prese la cittadinanza svizzera per assumere un impiego all’Ufficio Brevetti di Berna. Il modesto lavoro gli consentì però di dedicare gran parte del suo tempo allo studio della fisica. Nel 1905 pubblicò tre studi teorici. Il primo e più importante studio che conteneva la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta. Il secondo studio, relativo al moto browniano, destinato a confermare l’esistenza degli atomi. Il terzo studio, sull’interpretazione dell’effetto fotoelettrico, avanzava l’ipotesi della propagazione della luce mediante quanti discreti di energia (fotoni); quest’ultimo studio gli valse il premio Nobel nel 1921. Nel 1916 pubblicò la memoria: I fondamenti della teoria della Relatività generale, frutto di oltre dieci anni di studio. Questo lavoro è considerato dal fisico stesso il suo maggior contributo scientifico e si inserisce nella sua ricerca rivolta alla geometrizzazione della fisica. Con l’avvento al poter di Hitler, Einstein fu costretto ad emigrare negli USA, dove insegnò all’Università di Princeton. Einstein disprezzava la violenza e la guerra, ma fu doppiamente coinvolto nella realizzazione della bomba atomica. In primo luogo perché è uno dei risultati della teoria della relatività, in secondo luogo perché scrisse, insieme a molti altri fisici, una famosa lettera al presidente Roosevelt, che segnò l’inizio per la costruzione dell’arma nucleare. Terminata la guerra Einstein s’impegnò attivamente contro la guerra e le persecuzioni razziste, compilando una dichiarazione pacifista contro le armi nucleari. Il mondo fu un po’ più piccolo quando morì, a Princeton, nel 1955.
Albert Einstein, nacque il 1879 a Ulm, da una famiglia di origine ebraica. Trascorse la sua infanzia a Monaco di Baviera, ma terminò gli studi in Svizzera, laureandosi al Politecnico di Zurigo (1900). Prese la cittadinanza svizzera per assumere un impiego all’Ufficio Brevetti di Berna. Il modesto lavoro gli consentì però di dedicare gran parte del suo tempo allo studio della fisica. Nel 1905 pubblicò tre studi teorici. Il primo e più importante studio che conteneva la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta. Il secondo studio, relativo al moto browniano, destinato a confermare l’esistenza degli atomi. Il terzo studio, sull’interpretazione dell’effetto fotoelettrico, avanzava l’ipotesi della propagazione della luce mediante quanti discreti di energia (fotoni); quest’ultimo studio gli valse il premio Nobel nel 1921. Nel 1916 pubblicò la memoria: I fondamenti della teoria della Relatività generale, frutto di oltre dieci anni di studio. Questo lavoro è considerato dal fisico stesso il suo maggior contributo scientifico e si inserisce nella sua ricerca rivolta alla geometrizzazione della fisica. Con l’avvento al poter di Hitler, Einstein fu costretto ad emigrare negli USA, dove insegnò all’Università di Princeton. Einstein disprezzava la violenza e la guerra, ma fu doppiamente coinvolto nella realizzazione della bomba atomica. In primo luogo perché è uno dei risultati della teoria della relatività, in secondo luogo perché scrisse, insieme a molti altri fisici, una famosa lettera al presidente Roosevelt, che segnò l’inizio per la costruzione dell’arma nucleare. Terminata la guerra Einstein s’impegnò attivamente contro la guerra e le persecuzioni razziste, compilando una dichiarazione pacifista contro le armi nucleari. Il mondo fu un po’ più piccolo quando morì, a Princeton, nel 1955.