Biografia:
Pieraccio Tedaldi nacque a Firenze e visse fino alla metà del Trecento. Fu tra i primi a piangere sulla morte di Dante in un sonetto che, stilisticamente, certo non gli fa onore; ma rimane, almeno, la sentita partecipazione. Ecco dunque un poeta che ha l'aria del filosofo, stranamente preoccupato, per essere un emulo di Rustico e di Cecco, di concetti come essenza e concupiscenza. Pieraccio è un fiorentino, come Rustico, ma ha sentito soprattutto l'influsso di Cecco. I suoi versi, che pare abbia scritto fra il 1320 e il 1340, ricordano la maniera del senese, anche se si avverte in lui minor naturalezza e scioltezza, e un teorizzare già un po' lontano dallo spirito dei poeti comici. Tant'è che lo ritroviamo più sincero nelle sue rime religiose e morali; e allora, facendo un confronto, finiamo per vedere tutto il "gioco" letterario e la maniera che v'è nei suoi sonetti forzatamente intonati al tono realistico.
È, ancora una volta, un poeta a metà fra comico e tragico, in cui tradizione illustre e gusto realistico coesistono come espressioni diverse di una stessa epoca. In effetti questo inizio di secolo ebbe molti volti, e in ogni artista troviamo riflesso ora l'uno ora l'altro dei molteplici aspetti di una realtà veramente complessa.
Pieraccio Tedaldi nacque a Firenze e visse fino alla metà del Trecento. Fu tra i primi a piangere sulla morte di Dante in un sonetto che, stilisticamente, certo non gli fa onore; ma rimane, almeno, la sentita partecipazione. Ecco dunque un poeta che ha l'aria del filosofo, stranamente preoccupato, per essere un emulo di Rustico e di Cecco, di concetti come essenza e concupiscenza. Pieraccio è un fiorentino, come Rustico, ma ha sentito soprattutto l'influsso di Cecco. I suoi versi, che pare abbia scritto fra il 1320 e il 1340, ricordano la maniera del senese, anche se si avverte in lui minor naturalezza e scioltezza, e un teorizzare già un po' lontano dallo spirito dei poeti comici. Tant'è che lo ritroviamo più sincero nelle sue rime religiose e morali; e allora, facendo un confronto, finiamo per vedere tutto il "gioco" letterario e la maniera che v'è nei suoi sonetti forzatamente intonati al tono realistico.
È, ancora una volta, un poeta a metà fra comico e tragico, in cui tradizione illustre e gusto realistico coesistono come espressioni diverse di una stessa epoca. In effetti questo inizio di secolo ebbe molti volti, e in ogni artista troviamo riflesso ora l'uno ora l'altro dei molteplici aspetti di una realtà veramente complessa.