Testo:
A la stagion che ‘l mondo foglia e fioraacresce gioia a tut[ti fin’ amanti:
vanno insieme a li giardini alora
che gli auscelletti fanno dolzi canti;
la franca gente tutta s’innamora,
e di servir ciascun trag[g]es’ inanti,
ed ogni damigella in gioia dimora;
e me, n’abondan mar[r]imenti e pianti.
Ca lo mio padre m’ha messa ‘n er[r]ore,
e tenemi sovente in forte doglia:
donar mi vole a mia forza segnore,
ed io di ciò non ho disìo né voglia,
e ‘n gran tormento vivo a tutte l’ore;
però non mi ralegra fior né foglia.
Parafrasi
Nella stagione in cui il mondo si riveste di foglie e di fiori, tutti gli amanti dall'animo sensibile sentono rinverdire nel cuore la gioia: quando gli uccelletti cantano dolcemente essi vanno insiemen nei giardini fioriti; la gente dotata di animo gentile si innamora e ciascuno si fa avanti per onorare la sua donna, e ogni damigella prova gioia; in me abbondano lacrime e tristezza. Mio padre infatti mi ha causato un grande dolore, e mi tiene sempre in grave afflizione: mi vuole maritare contro la mia volontà, e io non ho né voglia né desiderio di ciò, e passo le mie giornate a tormentarmi; per questo non mi rallegrano foglie e fiori.Analisi del testo
Si tratta di un sonetto composto da 14 versi, tutti endecasillabi, suddivisi in 4 strofe (due quartine e due terzine). La rima è alternata delle quartine e incatenata nelle terzine. Lo schema rimico è: ABAB, ABAB, CDC, DCD.Commento
Nella poesia d'amore la voce di Compiuta Donzella, ancora anonima e segreta, si fa ascoltare per la nuova sensibilità che essa rivela: qui canta il contrasto tra la primavera che porta i fiori, le foglie e la gioia d'amare e gli smarimenti, i pianti del cuore che non vuole un matrimonio imposto. Il tema era già nei lamenti della poesia siciliana, ma in questo sonetto ha l'accento di una chiusa intimità, d'un nascente pessimismo.