Descrivi la stagione invernale e le emozioni che suscita in te.
Tema svolto:
Il cambio delle stagioni è sempre piacevole perché dà una scossa alla monotonia di tutti i giorni, adesso è inverno e sento un brivido di freddo solo a pensarlo. C'è chi erroneamente identifica l'inverno con la stagione della morte, dell'immobilità e della paralisi, in realtà è l'autunno la stagione in cui tutto invecchia e muore, la fine di un ciclo, infatti Halloween e le varie festività inerenti alla morte sono tutte in autunno. L'inverno è la germinazione. In me suscita un senso di attesa perché ho la consapevolezza che sotto ai miei piedi la vita ricomincia. I paesaggi freddi ricoperti dalla brina o dalla neve, gli alberi spogli possono infondere un senso di tristezza ma se penso al fatto che sotto ai miei piedi, su una strada di campagna, ma anche sotto un viale alberato in città, c'è un moto perpetuo di rinascita e di preparazione, la tristezza scompare. Gli uccellini non cantano più, altri animali si avviano ormai ad andare in letargo ma abbiamo la certezza che torneranno anche loro. L'inverno è la gestazione, e assomiglia a una madre che porta nel grembo la vita anche se non la vediamo. L'attività vitale sotto terra è al massimo e si predispone ad esplodere verso l'esterno con l'arrivo della primavera.
Quando mi affaccio alla finestra e vedo che la neve si posa delicatamente sui rami degli alberi colorando di bianco i tetti delle case, sembra per un attimo di essere caduto dentro una fiaba. Fa freddo, ma se non si ha tutta questa esigenza di uscire, si può anche stare sotto le coperte a guardare la televisione o leggere un libro, magari tenendo fra le mani una tazza di cioccolata calda. La sera poi è bellissima quella sensazione che si prova quando ci si rintana sotto il piumone: nel letto si crea un tepore che la mattina, al suono della sveglia, è difficile abbandonare. L’inverno poi porta con se le feste e le città spoglie si colorano di mille lucine, le case si vestono a festa, le persone hanno voglia di passare del tempo in compagnia e canzoni natalizie risuonano nei negozi, nei centri commerciali e nelle abitazioni della gente. La mattina, il sole tarda a sorgere e quando apro le finestre la luce ancora non c’è: così arrivo alla fermata dell'autobus ancora avvolto dall'oscurità. Può essere un problema per chi lavora di prima mattina e percorre in auto strade scarsamente illuminate ma è la condizione perfetta per i miei occhi ancora assonnati, che non gradirebbero la luce accecante del sole. Un risveglio lento e graduale, a tratti accelerato da soffi d’aria fredda che trapassano anche il giubbotto e la sciarpa. Non posso nascondere che le mattine gelate mi fanno desiderare l’arrivo della primavera, ma intanto, ancora per un mesetto, mi godo il calore sprigionato dal fuoco nel mio caminetto.
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