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Le più belle frasi di Gianni Rodari


Giovanni Rodari, detto Gian Franco, in arte Gianni (Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980), è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano, specializzato in testi per bambini e ragazzi; i suoi libri sono stati tradotti in moltissime lingue.
Nel 1970 ha vinto il prestigioso Premio Hans Christian Andersen, uno dei massimi riconoscimenti per la narrativa fantastica, grazie alla Grammatica della fantasia, sua opera principale.

Altre sue opere degne di nota sono "Filastrocche al telefono" (1962) e "C'era due volte il barone Lamberto" (1978).



In questa pagina trovate una raccolta delle frasi più celebri di Gianni Rodari, uno fra i principali teorici dell'arte di inventare storie che, attraverso racconti, filastrocche e poesie ha tenuto compagnia a diverse generazioni di bambini. In ogni libreria che si rispetti non dovrebbero mai mancare i suoi libri!

1) Nel paese della bugia, la verità è una malattia. (da Le storie)

2) Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo? Se si mettessero insieme le lacrime versate nei cinque continenti per colpa dell'ortografia, si otterrebbe una cascata da sfruttare per la produzione dell'energia elettrica. Ma io trovo che sarebbe un'energia troppo costosa.

3) È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi.

4) In cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio, pronto a rimettersi sempre in viaggio.

5) Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa. (da Il libro degli errori)

6) Dica ognuno quel che vuole: la meglio stufa è sempre il sole.

7) Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio la guerra.

8) Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.

9) Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza. "Speranza a buon mercato!" Per un soldo ne darei ad un solo cliente quanto basta per sei. E alla povera gente che non ha da campare darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare.

10) Sbagliando s’impara, è un vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe essere che sbagliando s’inventa.

11) Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.

12)
Chiedo scusa alla favola antica
se non mi piace l'avara formica
io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende... regala!
(da Filastrocche in cielo e in terra)

13)
Per colpa di un accento
un tale di Santhià
credeva d'essere alla meta
ed era appena a metà.
(Il libro degli errori)

14) Le cose che esistono già non c'è bisogno di disegnarle. Io ne disegno di nuove e mi diverto a guardarle.

15) Se ci diamo una mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l'anno.

16) Un «libbro» con due b sarà soltanto un libro più pesante degli altri, o un libro sbagliato, o un libro specialissimo?

17) Ogni occhio si prende ogni cosa e non manca mai niente: chi guarda il cielo per ultimo non lo trova meno splendente.

18) Certe cose che nel mondo adulto hanno avuto un tempo grande importanza, accettano la riduzione a giocattoli, pur di non sparire, quando quel tempo viene a finire.

19) Il mondo si può guardare a altezza d’uomo, ma anche dall’alto di una nuvola (con gli aeroplani è più facile). Nella realtà si può entrare dalla porta principale o infilarvisi – è più divertente – da un finestrino.

20) Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: Buon viaggio!

21) Con un po’ di esercizio è possibile prendere lezioni di ottimismo anche da Giacomo Leopardi.

22) La mente è una sola. La sua creatività va coltivata in tutte le direzioni.

23) Se un bambino scrive nel suo quaderno «l'ago di Garda», ho la scelta tra correggere l'errore con un segnaccio rosso o blu, o seguirne l'ardito suggerimento e scrivere la storia e la geografia di questo «ago» importantissimo, segnato anche nella carta d'Italia. La Luna si specchierà sulla punta o nella cruna? Si pungerà il naso?

24) Nelle nostre scuole, generalmente parlando, si ride troppo poco. L’idea che l’educazione della mente debba essere una cosa tetra è tra le più difficili da combattere.

25) Non c’è vita dove non c’è lotta.

26) Non si può essere mai sicuri di quello che un bambino impara guardando la televisione. E non si deve mai sottovalutare la sua capacità di reagire creativamente al visibile.

27) Anche il fiammifero ha una testa, però non ci ragiona. La stessa cosa capita a più di una persona.

28) La verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.

29) I miei pensieri e i tuoi si sono stretti la mano, in due si pensa meglio e si va più lontano.

30) Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.



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