L'udito è uno dei cinque sensi la cui funzione sensoriale ci permette di percepire suoni e rumori, avendo per organo di recezione degli stimoli l'orecchio.
Purtroppo l'orecchio non riesce a filtrare gli errori grammaticali che facciamo quando parliamo, ma almeno per quanto riguarda orecchio, orecchia, orecchie e orecchi, il problema non si pone. Questo perché tutte le grafie sono corrette, solo che alcune sono più diffuse di altre a seconda dell'uso che se ne vuole fare.
Poiché una variante di "orecchio" è "orecchia", costruire il plurale è possibile sia dal sostantivo maschile che da quello femminile. Il plurale di orecchio è "orecchi", il plurale di orecchia è "orecchie", quindi sono termini ugualmente corretti e che non presentano evidenti differenze di significato.
Uso
Il maschile singolare orecchio è la forma più diffusa per indicare l'organo dell'udito (orecchio interno, orecchio medio) e anche in senso figurato:- Non sentirci da un orecchio.
- Ho dimenticato lo spartito, quindi la suono a orecchio.
- Sei portato, hai orecchio per la musica!
Il femminile singolare orecchia è meno diffuso ma viene utilizzato per indicare delle sporgenze, come ad esempio le orecchie che si formano alle pagine di un quaderno, e anche nei cibi.
- Attento con quei gomiti! Stai facendo un’orecchia alla pagina del mio quaderno.
- orecchia di elefante (= tipo di cotoletta alla milanese)
Il femminile plurale orecchie è la forma più diffusa quando si indicano entrambe le orecchie di un individuo:
Mi stanno gelando le orecchie.
Il maschile plurale orecchi è meno comune e si usa soprattutto per indicare gli organi considerati singolarmente:
In questa stanza ho contato 10 orecchi.
Fino a qualche secolo fa era presente anche il plurale le orecchia, per cui non stupitevi se lo trovate scritto su qualche testo letterario datato:
Ecco i Fanesi, che le membra / si veston, come vedi, con le orecchia
(F. degli Uberti, Dittamondo)