Scapito e discapito sono due forme corrette ed esistenti nella lingua italiana, entrambe derivano dal verbo "scapitare" che significa subire un grave danno di natura economica o morale. Hanno significato uguale e sono diffuse allo stesso modo nell'italiano contemporaneo, pertanto non bisogna frastornarsi molto nella scelta di uno o dell'altro. Ad ogni modo, in questa pagina, attraverso alcuni esempi andremo a spiegare a cosa servono e quando vanno utilizzati.
Scapito
Letteralmente scapito vuol dire danno pecuniario, perdita di capitale. Più in generale, si usa per indicare danno, perdita di valore o di stima subito solitamente per disavvedutezza.Non hai avuto alcuna esitazione ad accettare la parte in teatro a scapito di chi si era preparato con dedizione e da lungo tempo.
Ne hanno avuto scapito tutti i paesani della parrocchia.
Discapito
Discapito è un termine composto da DIS, che denota idea contraria e il latino CAPUT = Capitale.Il suo significato non differisce da quello indicato in precedenza per scapito.
L'insegnante sta assegnando molti compiti a discapito dei suoi alunni che non potranno godersi la vacanze.
Principali differenze
Entrambe vengono usate soprattutto nella locuzione a scapito di, a discapito di che, come abbiamo visto equivalgono a "con danno di, con svantaggio di".Come avete potuto notare negli esempi, per quanto riguarda "scapito" ne sono stati messi due proprio perché può funzionare nella frase anche se non è preceduto dalla preposizione semplice "a", lo stesso discorso non può essere applicato per "discapito" che può funzionare soltanto in questa locuzione.
Inoltre il termine "scapito" ha significato più economico (perdita di capitale, di denaro). Se invece il senso è meno materiale si tende a utilizzare "discapito". Ciò non toglie che siano entrambe le forme corrette e che quindi possano essere considerate intercambiabili.