Negli scritti giovanili il tema di fondo è quello della religione intesa come un'esperienza di vita descritta come religione del popolo, poi come religione del dovere ed infine come religione positiva, storica di cui è affermato il valore.
Nello scritto Religione popolare e Cristianesimo, Hegel contrappone la religione popolare (il cui modello tipico è fornito dalla religione greca) intesa come moralità sociale, costume politico, vita associata, al Cristianesimo, da lui rappresentato come religione che rompe i legami con la comunità terrena, che considera ogni uomo solo come un singolo che stabilisce con Dio (trascendente) un rapporto di totale subordinazione tale da renderlo uno schiavo.
In altre parole, se la religione greca incarna l’idea illuministico - tedesca di un soggetto che pone i suoi scopi e i suoi valori, la religione cristiana impone un universo di dogmi e di comandi ad un soggetto considerato come recettività e passività.
Il Cristianesimo viene considerato come religione della positività, dove con positività, Hegel designa l’accettazione del corpus dottrinale, la passività di fronte alle norme, il ricorso ad un principio estraneo di autorità.
Nello scritto Religione popolare e Cristianesimo, Hegel contrappone la religione popolare (il cui modello tipico è fornito dalla religione greca) intesa come moralità sociale, costume politico, vita associata, al Cristianesimo, da lui rappresentato come religione che rompe i legami con la comunità terrena, che considera ogni uomo solo come un singolo che stabilisce con Dio (trascendente) un rapporto di totale subordinazione tale da renderlo uno schiavo.
In altre parole, se la religione greca incarna l’idea illuministico - tedesca di un soggetto che pone i suoi scopi e i suoi valori, la religione cristiana impone un universo di dogmi e di comandi ad un soggetto considerato come recettività e passività.
Il Cristianesimo viene considerato come religione della positività, dove con positività, Hegel designa l’accettazione del corpus dottrinale, la passività di fronte alle norme, il ricorso ad un principio estraneo di autorità.