Carlo Bo nasce a Sestri Levante (Genova) nel 1911, ha insegnato letteratura francese presso l'Università di Urbino, della quale è stato a lungo rettore. Ha svolto un'intensa attività di critico letterario, su riviste e quotidiani (tra cui il «Corriere della Sera» e il settimanale «Gente»).
Nel 1984 è stato nominato senatore a vita dal presidente della repubblica in carica all'epoca, Sandro Pertini.
È stato promotore e interprete dell'Ermetismo, stabilendone i fondamenti nel saggio Letteratura come vita, del 1936.
È stato un esponente della cultura cattolica e, nel secondo dopoguerra, ha preso parte al dibattito sui rapporti fra cristianesimo e marxismo, promosso da Elio Vittorini sul «Politecnico».
È autore di importanti traduzioni da poeti francesi e spagnoli.
Fra le sue opere principali ricordiamo: Jacques Rivière (1935), Otto studi (1939), Studi di letteratura francese (1940), Bilancio del surrealismo (1944), Mallarmé (1945), Carte spagnole (1948), Inchiesta sul neorealismo (1951), Riflessioni critiche e Della lettura e altri saggi (1953), L'eredità di Leopardi (1964), La religione di Serra (1967).
Muore nel 2001 nell'ospedale di Genova dove si trovava ricoverato in seguito a una caduta sulle scale avvenuta nella sua casa a Sestri.