Un po' di muschio per fare l'erba, le statuette dei personaggi principali e di comparsa, gli edifici e gli animali la tecnica della cartapesta per ricoprire le superfici, la carta stagnola per realizzare il fiumiciattolo o il laghetto, carta lucente per lo sfondo stellato e tanta creatività. Cos'altro manca? Solo il nome per essere davvero pronto: lo chiameremo presepe o presepio?
Entrambe le forme sono corrette, pertanto è irrilevante se si sta facendo riferimento a un presepe realizzato con le statuette dei personaggi o a un presepe vivente (con persone e animali reali), perché presepe e presepio hanno lo stesso significato... ma presentano delle differenze davvero minime.
Etimologia
Il termine "presepe" deriva dal latino praesaepe, mentre il termine presepio, che sembra essere quello più comune e quindi più utilizzato deriva dal latino praesaepium.Per entrambi il significato iniziale era quello di stalla o mangiatoia nella stalla e, solo successivamente, è stato usato per indicare la ricostruzione di scene della nascita di Gesù e dell'Adorazione dei Magi, eseguita nelle chiese e nelle case in occasione delle feste natalizie.
Per quando riguarda il plurale di presepe e presepio, è solo uno, ed è presepi.
Fonti
Lo stesso Alessandro Manzoni, uno dei padri della lingua italiana, utilizza entrambe le forme, addirittura nello stesso testo della poesia Il Natale:La mira Madre in poveri
panni il Figliol compose,
e nell'umil presepio
soavemente il pose;
e l'adorò: beata!
innanzi al Dio prostrata,
che il puro sen le aprì.
[...]
Senza indugiar, cercarono
l'albergo poveretto
que' fortunati, e videro,
siccome a lor fu detto,
videro in panni avvolto,
in un presepe accolto,
vagire il Re del Ciel.