La poesia "Peso" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti, porta l'indicazione "Mariano, il 29 luglio 1916" e fa parte della raccolta L'allegria, all'interno della sezione Vita d'un uomo.
Indice
Testo
Quel contadinosi affida alla medaglia
di Sant'Antonio
e va leggero
Ma ben sola e ben nuda
senza miraggio
porto la mia anima
Parafrasi
Quel contadinoripone le sue speranze nella medaglia
di Sant'Antonio
e si sente confortato
Invece sola e indifesa
senza speranza
è la mia anima
Analisi del testo
Vi è simmetria tra la prima e la seconda strofa, mentre la pausa che le divide serve a dare un certo equilibrio.Figure retoriche
Anastrofe = vv. 6-7.Commento
Questa poesia fa parte di quel gruppetto di poesie, insieme a "Dannazione", "Risvegli" e "Destino" che hanno in comune la religiosità. Nel periodo in cui la compose, Ungaretti era solito frequentare ambienti anarchici e atei, ragione per cui si poneva delle domande sulla figura di Dio.Il contadino di cui parla la poesia non è Ungaretti, ma è un contadino-soldato, cioè un individuo semplice che negli anni della guerra in Italia fu costretto a lasciare i campi per andare a fare la guerra. Il contadino è povero, sporco di lavoro e pure stanco, perché ha lavorato un'intera giornata, ma quando guarda la medaglia di San'Antonio (che porta sempre con sé per scaramanzia e per fede) è felice e si sente fiducioso e, quindi, la sua anima è leggera, perché credendo in qualcosa si riesce a sopportare meglio il dolore della vita. La medaglia di Sant'Antonio di cui parla la poesia è un dischetto metallico raffigurante sant'Antonio Abate, invocato come patrono dei contadini e protettore degli animali domestici.
Ungaretti non nasconde la sua invidia verso il contadino, perché a differenza sua, possiede un anima "sola e nuda", cioè senza qualcosa a cui credere, senza alcuna possibilità di conforto, senza protezione e senza speranza. La sua anima è molto pesante da sostenere perché è caratterizzata da un senso di vuoto e di solitudine.