Quando nominiamo l'uovo, facciamo nella maggior parte dei casi riferimento al più comune uovo di gallina, ma l'articolo in questione è generico e, quindi, vale anche per le uova di uccello, di tartaruga, di Pasqua e perfino di dinosauri.
In analisi grammaticale "uovo" è un sostantivo maschile, ma non segue la comune regola dei plurali che terminanti in -o pluralizzano in -i. Pertanto sarebbe sbagliato scrivere "gli uovi".
Questo perché ci troviamo dinnanzi a uno dei tanti casi di parole che possiedono plurali irregolari: in questo caso per formare il plurale della parola il genere passa da maschile a femminile. Quindi il corretto plurale di uovo è "uova".
Il plurale maschile "ovi" e il plurale femminile "ove", venivano usati nei tempi passati, mentre oggigiorno non appartengono più alla lingua italiana ma sopravvivono ancora in alcuni dialetti.
Qui di seguito trovate una mini tabella che illustra i diversi modi di scrivere "uovo" sia al singolare che al plurale, sia con gli articoli indeterminativi che con gli articoli determinativi.
SINGOLARE | PLURALE |
Un uovo | due, tre, quattro uova |
L'uovo | Le uova |
Perché si scrive così?
Il plurale irregolare è dovuto all'etimologia latina della parola: "uovo" deriva dal latino ovum. Nella lingua latina i nomi neutri, che al singolare terminavano in -um (come appunto ovum), al plurale uscivano in -a (ova). Se in latino queste parole terminavano in "-a", desinenza plurale neutra, ora terminano in "-a" per affinità con il genere femminile (perché in italiano non esiste il neutro).Come abbiamo già accennato non è l'unico caso in cui si ha il singolare al maschile e il plurale al femminile, ad esempio:
- riso-risa,
- dito-dita,
- osso-ossa,
- membro-membra,
- braccio-braccia.