La poesia "Canto beduino" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti nel 1932 e fa parte della raccolta Sentimento del tempo.
Indice
Testo
Una donna s'alza e cantaLa segue il vento e l'incanta
E sulla terra stende
E il sogno vero la prende.
Questa terra è nuda
Questa donna è druda
Questo vento è forte
Questo sogno è morte.
Analisi del testo e commento
È presente la rima baciata a ogni verso.La poesia può essere suddivisa in due strofe:
- nella prima strofa è protagonista la donna e tutto quello intorno a lei trasmette positività ed energia, come il suo cantare spensierato appena alzata, il vento che la incanta (la rende più affascinante), la terra che si estende (che dà un senso di infinità) e, soprattutto, la capacità di sognare.
- nella seconda strofa la terra è priva di protezione (il termine nuda può essere inteso come secca o spoglia), la donna è druda (una compagna fedele, termine usato anche per animali), il vento non è più dolce bensì forte (in senso cattivo), e quel sogno che sembrava speciale e da perseguire si è tramutato in morte.
Tutto ciò di cui si parla positivamente nella prima strofa potrebbe essere quello che il poeta ha vissuto (ricordi di amori passati, terre lasciate), mentre nella seconda parte per gli stessi ricordi vengono usati aggettivi con accezione negativa perché nel poeta è riemerso in modo insistente il tema della morte (sa di non poter rivivere le stesse piacevoli esperienze).
Figure retoriche
Personificazione = "terrà è nuda" (v. 5).Ossimoro = "sogno" e "morte" (v. 8). Il sostantivo "sogno" solitamente è usato per qualcosa di incerto, talvolta irrealizzabile, per contrasto la "morte" è una realtà a cui nessuno può sfuggire.
Anafora = "E...E" (vv. 3-4).
Anafora = "questa...questa" (vv. 5-6).
Anafora = "questo...questo" (vv. 7-8).