La poesia "Godimento" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti, porta l'indicazione "Versa, 18 febbraio 1917" e fa parte della raccolta Vita d'un uomo.
Indice
Testo
Mi sento la febbredi questa
piena di luce
Accolgo questa
giornata come
il frutto che si addolcisce
Avrò
stanotte
un rimorso come un
latrato
perso nel
deserto
Parafrasi
Sono euforicoper questa
giornata di sole
La aspettavo
come un frutto maturo
abbastanza per essere raccolto
Ma questa notte
avrò un rimpianto come
il latrato (di un cane)
abbandonato nel deserto
Analisi del testo
Non è presente la punteggiatura e il ritmo è spezzato dagli a capo che isolano le parole e dagli spazi bianchi.Il "ma" a inizio della terza strofa ribalta tutta la gioia iniziale che si tramuterà in un rimorso.
Il titolo "Godimento" si riferisce a queste tre fasi: il piacere (1° strofa), l'attesa del piacere (2° strofa), la fine del piacere (3° strofa).
Figure retoriche
Similitudine = "come il frutto che si addolcisce" (vv. 5-6).Similitudine = "come un latrato" (vv. 9-10).
Epifora = "questa...questa" (v. 2 e v. 4).
Antitesi = "godimento" (del titolo) e "rimorso" (v. 9).
Enjambemenents = vv. 2-3; 4-5; 5-6; 7-8; 9-10; 11-12.
Commento
In questa poesia il poeta descrive un momento di pura gioia: l'inizio di una giornata accompagnata da un sole splendente. Egli sente il bisogno di mettersi in sintonia con i ritmi eterni della natura e si lascia abbandonare perché una giornata così bella e piena di luce l'aspettava da un bel po' di tempo. Nella terza ed ultima strofa, quando la giornata è giunta al termine, il poeta viene colpito dal rimorso perché crede di non averla vissuta pienamente e questo lo tormenta al punto che si paragona a un cane che, abbandonato nel deserto, abbaia sconsolato. Quest'ultimo potrebbe essere il ricordo di quando era bambino e la notte sentiva i cani abbaiare nella sua città natale: Alessandria.