La poesia "Ogni grigio" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti nel 1925 e fa parte della raccolta Sentimento del tempo.
Indice
Testo
Dalla spoglia di serpeAlla pavida talpa
Ogni grigio si gingilla sui duomi...
Come una prora bionda
Di stella in stella il sole s’accomiata
E s’acciglia sotto la pergola...
Come una fronte stanca
È riapparsa la notte
Nel cavo d’una mano...
Parafrasi
Dalla pelle del serpentealla paurosa talpa
Ogni grigiore giocherella sui duomi...
E come una prua dorata
che passa di stella in stella
permettendo al sole di congedarsi
e di nascondersi sotto la pergola...
È ritornata la notte
provata come una fronte stanca
e segnata come gli incavi della mano...
Analisi del testo e commento
Questa poesia presenta uno dei nuclei portanti della raccolta Sentimento del tempo: il mito di Roma, Roma barocca, città non dei trionfi ma delle rovine, di monumenti consumati dal tempo (riferimento al mutare della pelle dei serpenti), che nella stagione estiva sono roventi e accecanti (riferimento alla talpa che è cieca e vive sottoterra). A proposito di Roma, Ungaretti scriveva in un commento alle sue poesie che era la città dove si poteva sentire il sentimento dell'eterno e nell'animo questa sensazione continuava a esserci anche quando si trovava davanti a strutture e sculture segnate dal tempo (forse si sentiva così il poeta quando si trovava al riparo sotto una pergola). Quando ci si trova davanti al Colosseo - diceva il poeta - essendo immenso, si ha una sensazione di vuoto, che è molto superiore a quello che si prova in qualsiasi altra parte della terra (incluso il deserto).La notte viene vista come un giorno in più andato ad aggiungersi alle già vecchie e logorate strutture romane (paragonate alla fronte stanca e agli incavi che si creano nel palmo della mano arcuando le dita).
Figure retoriche
Similitudine = "Come una prora bionda" (v. 4)Similitudine = "Come una fronte stanca" (v. 7)
Personificazione = "il sole...s'acciglia" (vv. 5-6).